venerdì 16 luglio 2021

YOGA

Dal respiro al corpo, alla mente. Passando per il cuore.

 

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YOGA, M.Raventòs - M. Giròn, Red Edizioni, 2018


Titolo: Yoga


Autore: Mìriam Raventòs (testo) - Maria Giròn (illustrazioni)


Editore: Red Edizioni


Anno di pubblicazione: 2018


Età consigliata: Dai 5 – 6 anni

 

In passato era difficile trovare libri sullo yoga dedicati ai lettori più piccoli.
Negli ultimi anni, invece, lo scenario è decisamente mutato. Alla diffusione di corsi di yoga pensati appositamente per i bambini, si è andata affiancando la pubblicazione di svariati albi illustrati di qualità dedicati a questo tema.
 
Tra quelli che ho apprezzato di più vi è sicuramente Yoga, scritto da Mìriam Raventòs  e illustrato da Maria Giròn, pubblicato da Red Edizioni.
 
 
In questo libro, il viaggio nello yoga nasce da una semplice domanda:
 
Riesci a fare più cose alla volta?
Per esempio…
Riesci a giocare con un camion mentre fai colazione?
Sai camminare e parlare mentre tiri calci a un pallone?
 
In India, migliaia di anni fa, alcuni uomini capirono che fare tante cose insieme era facile.
Si chiesero allora cosa sarebbe successo se avessero provato a farne solamente una, la più semplice, la più naturale. E cosa c’è di più semplice e naturale di respirare?
 
Siediti un po’ a terra come hanno fatto loro, e chiudi gli occhi.
Ti accorgi che stai respirando?
Conta i respiri: uni, due, tre, quattro…
 
Presto però questi uomini capirono che fare una cosa sola alla volta, con consapevolezza e attenzione, poteva essere molto più difficile che farne tante insieme. Era importante, quindi, esercitarsi.


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YOGA, M.Raventòs - M. Giròn, Red Edizioni, 2018

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YOGA, M.Raventòs - M. Giròn, Red Edizioni, 2018


 
E fu così che il respiro, azione così naturale e al contempo così complessa, diede inizio ad un viaggio emozionante, irripetibile e senza fine, alla scoperta di loro stessi e del legame con la natura, da cui tanto avevano da apprendere.
 
Questi uomini amavano il mondo che li circondava: c’erano tante cose da osservare, tante cose da cui imparare…
Osservarono gli alberi, che rimangono sempre immobili senza mai stancarsi, e li imitarono facendo la posizione dell’albero.
 
E altrettanto fecero per la luna, i gatti, i leoni, i serpenti…

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YOGA, M.Raventòs - M. Giròn, Red Edizioni, 2018

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YOGA, M.Raventòs - M. Giròn, Red Edizioni, 2018


Con la pratica il corpo iniziava a rafforzarsi, e stare seduti a respirare anche per ore ed ore non era più così difficile.
Grati per la sapienza che avevano raggiunto, intonavano inni al cielo, ai saggi, agli dei.
 
Quegli uomini sapevano che queste scoperte erano molto preziose e non volevano che andassero perse.
Così i nonno le insegnarono ai padri, e i padri ai figli, tramandandole di generazione in generazione, fino ai giorni nostri.

Questo è lo yoga.

Imparare a fare tante cose per riuscire a farne una sola:
RESPIRARE!”
 
 
Presentando lo  yoga come una storia, che evoca la formula “C’era una volta..” questo albo riesce a catturare l’attenzione dei piccoli lettori, incuriositi da ciò che facevano “quegli uomini di tanto tempo fa”.
 
Il libro, inoltre, si rivolge direttamente al bambino in una modalità quasi dialogica, invitandolo a mettersi in gioco con domande ed esercizi sul respiro.
 
Ed è proprio la centralità data al respiro, elemento essenziale e familiare della nostra vita quotidiana, a fornire ai bambini un aggancio concreto ed esperienziale da cui partire per approcciarsi ad una disciplina così complessa.
Al termine dell’albo  vi è poi  una breve guida che spiega come riproporre le posizioni di yoga più semplici incontrare nel racconto.
 
YOGA si colloca in un perfetto equilibrio tra il raccontare, l’ascoltare e il fare, rivelandosi uno strumento efficace per chi desidera introdurre i bambini, coinvolgendoli, a questa pratica millenaria, grazie anche alle illustrazioni realistiche e al contempo rarefatte di Maria Giròn, capaci di trasmettere la sensazione di  un mondo che una volta c’era, e che c’era per davvero.
 
Consigliato a partire dai 5- 6 anni.
 

 

 

sabato 22 maggio 2021

Panda e Pandino cosa fanno?

Il corpo e le sue forme


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Panda e Pandino cosa fanno?, Satoshi Iriyama, Terre di Mezzo Editore, 2020 


Titolo: Panda e Pandino cosa fanno?

Autore: Satoshi Iriyama

Editore: Terre di Mezzo Editore

Anno di pubblicazione: 2020

Categoria: Albo illustrato

Età consigliata: Dai 2-3 anni



"Con il mio corpo vivo un viaggio emozionante, che parte da me, da ciò che provo e imparo a fare, e che mi porta ad esplorare il mondo.
E’ un viaggio fatto di tentativi, di curiosità, di errori, di ostacoli, ma anche di fiducia e determinazione, con le quali posso raggiungere la mia autonomia!"



Per i bambini, la scoperta del corpo, dei suoi confini e delle sue potenzialità è un processo radicato nell’esistenza stessa. Il vivere e la presa di consapevolezza di sé e del proprio esistere sono indissolubilmente intrecciati.
E’ infatti attraverso i gesti quotidiani, e in particolar modo il gioco, che i bambini sperimentano il loro corpo come strumento di espressione, di congiunzione e di comunicazione verso il mondo.

Tra le attività ludiche, il “far finta di…”, il trasformarsi in qualcos’altro (sia esso un animale, un oggetto o un’altra persona) è sicuramente una delle esperienze più gratificanti e significative.

Come osserva però Giorgia Grilli nel saggio “Il corpo bambino e la natura umana”, pubblicato nel volume “In cerca di guai. Studiare la letteratura per l’infanzia”, edito da Edizioni Junior, parlare di “fare finta”, di mimetismo, può essere riduttivo:

“Il gioco infantile è intriso di condotte che tendiamo a chiamare “mimetiche”, ma che sono in realtà qualcosa di più di una semplice imitazione: i bambini giocando entrano ed escono dal proprio sé, dal proprio corpo, da un modo unico e vincolato di percepirsi, di vedersi, di essere al mondo.” (p. 46)

E la letteratura per l’infanzia rappresenta il luogo privilegiato dove questa possibilità di fondersi  con ciò che è fuori da noi può essere esplorata e sperimentata.

Panda e Pandino cosa fanno? di Satoshi Iriyama e pubblicato da Terre di Mezzo Editore, si colloca perfettamente in questo scenario di contaminazione, di apertura del corpo e della mente verso un mondo che, nella sua diversità, ha per i bambini la funzione di specchio, attraverso il quale, trasformandosi in qualcos’altro, possono conoscere loro stessi.  

In questo albo ritroviamo il tenero Pandino, già conosciuto in Pandino cosa fa?.
Come nel libro precedente, i bambini vengono invitati a imitare i movimenti del piccolo panda, affiancato però questa volta da un compagno di giochi più grande, Panda appunto.

 
Panda e Pandino giocano insieme
a imitare le forme.
Volete provare anche voi?

 
Panda e Pandino  realizzano in coppia sette sequenze di movimenti, ispirati sia ad oggetti , come il pendolo, che ad elementi vegetali e animali, come il porcellino di terra e le ciliegie.
Ciascuna sequenza ha una struttura binaria: nelle prime due pagine viene descritta e illustrata la posizione di partenza, mentre nelle due successive la realizzazione dell’azione completa.


Il panda grande prende il piccolo
per le braccia,

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Panda e Pandino cosa fanno?, Satoshi Iriyama, Terre di Mezzo Editore, 2020 


 
e poi oscilla di qua e di là.
Panda e Pandino cosa fanno?
La mossa del pendolo!


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Panda e Pandino cosa fanno?, Satoshi Iriyama, Terre di Mezzo Editore, 2020 


 
Intrecciate le dita,
piegate le ginocchia, e…

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Panda e Pandino cosa fanno?, Satoshi Iriyama, Terre di Mezzo Editore, 2020 

 
Boom! Si salta!
Panda e Pandino cosa fanno?
 
La mossa dei fuochi d’artificio!
 

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Panda e Pandino cosa fanno?, Satoshi Iriyama, Terre di Mezzo Editore, 2020 


E dopo tanto giocare, quale conclusione migliore di un bel pisolino abbracciati?

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Panda e Pandino cosa fanno?, Satoshi Iriyama, Terre di Mezzo Editore, 2020 


 
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Panda e Pandino cosa fanno?, Satoshi Iriyama, Terre di Mezzo Editore, 2020 



Ho amato tantissimo Pandino cosa fa?,  e in questo nuovo albo ho ritrovato la stessa vivacità e freschezza, intrecciati con la dimensione inedita della relazione con un compagno di giochi.
 
La scoperta di sé si nutre infatti dell'interazione con l’Altro, inteso come genitore, educatore, amichetto, tutte figure che per il bambino possono assolvere la funzione di specchio, sostegno, muro, trampolino, porto sicuro in cui rifugiarsi.
E le diverse sequenze  che Panda e Pandino propongono, nella loro semplicità, si fanno espressione proprio di queste diverse sfaccettature dell’essere in relazione.

 
Consiglio questo albo a partire dai 2-3 anni.

E’ un libro non solo da leggere, ma soprattutto da vivere, e sono sicura saprà regalarvi bellissimi momenti di condivisione e divertimento con il vostro bambino, rivelandosi uno strumento prezioso anche per progetti di motricità al nido d'infanzia.

 
Quindi buona lettura e buon divertimento,

Elena

 

 


domenica 11 aprile 2021

LETTURA AD ALTA VOCE: piccoli suggerimenti per renderla più efficace

Ormai da anni è stata riconosciuta a livello globale l’importanza della lettura ad alta  voce ai bambini, per i suoi significativi benefici sia a livello emotivo che cognitivo.
Non tutti però possiamo sentirci a nostro agio nel leggere ad alta voce a qualcuno. Imbarazzo, paura di sbagliare, timidezza, incertezza su come muoversi possono frenarci e non farci vivere piacevolmente il momento.
In questo articolo guarderemo insieme alcune piccole strategie per aiutarci a prendere confidenza con questa pratica e per trasformarla in una preziosa abitudine familiare, perché leggere ai nostri bambini è uno dei più grandi regali che possiamo fare loro.

Chi ben comincia…


Per i bambini, leggere un libro con i propri genitori è un momento carico di emozioni, desideri e aspettative (che non devono spaventarci!).
Per creare l’atmosfera giusta di questa avventura, il momento iniziale della lettura riveste un ruolo centrale.
Assicuriamoci che il bambino abbia trovato una posizione comoda, che può essere in braccio a noi, seduto accanto, steso per terra, od ovunque lui preferisca. A questo punto, prima di iniziare la leggere, teniamo il libro in mano, facendo vedere la copertina al bambino e restiamo in silenzio qualche secondo. Questo lasso di tempo, seppur breve, dà al bambino l’opportunità di prepararsi emotivamente alla storia e di assaporare ciò che sta per accadere.
L'inizio di una lettura, nonostante sia solo un momento, vale davvero la pena di viverlo appieno, perché rappresenta una risorsa per catturare l’attenzione del bambino.
 

Ti voglio bene, Prunello, A.Lavatelli - M.SomàTerre di Mezzo Editore


Creare e mantenere la relazione con il bambino


Leggere ad alta voce ai bambini è soprattutto leggere ad alta voce con i bambini. La lettura diventa realmente efficace nel momento in cui il bambino si sente coinvolto in quello che sta avvenendo.
Può capitare, soprattutto le prime volte che un adulto si approccia ad una esperienza di questo tipo, che la sua attenzione sia focalizzata prevalentemente sul testo da leggere. L’ansia di sbagliare le parole e il chiedersi se si sta leggendo bene, può portare a dimenticarsi che questo è un momento di svago, di divertimento, e soprattutto di condivisione.
A questo proposito, un prezioso alleato per instaurare un rapporto è rappresentato dallo sguardo. Incrociare lo sguardo del bambino durante la lettura è il seme da cui nasce la complicità. Al bambino arriva subito che stai leggendo per lui e con lui, e si sente chiamato in causa come parte attiva di questo momento. E’ così che il libro, e soprattutto chi lo legge, trasformano la storia in relazione.
Lo sguardo non è solo una canale comunicativo, ma anche  un elemento espressivo importante nella lettura. Ricordiamoci quindi di raccontare anche con gli occhi, perché la storia vive nella voce come nello sguardo.

 
I fantastici libri volanti di Mr. Morris Lessmore, W. Joyce, Rizzoli


Leggere è una “questione di cuore”


Per permettere al bambino (e anche a noi) di entrare nella storia, di comprenderla e di assaporarla appieno, è importante leggere lentamente. Molto spesso non ce ne accorgiamo, ma mentre leggiamo a volte possiamo avere la tendenza a “correre”.
Chi si occupa di narrazione a livello professionale afferma che la velocità di lettura dovrebbe corrispondere a quella del battito del cuore. Senza pretese di professionismo, possiamo comunque fare nostro questo suggerimento, che ci ricorda come la lettura sia anche una “questione di cuore”.
Godiamoci e restiamo nel momento, dandoci il tempo di assaporare le parole e i silenzi, e permettendo così alla storia di prendere vita davanti ai nostri occhi e a quello del nostro bambino. E nel momento in cui decideremo di “correre”, sarà perché la storia stessa ci suggerirà di aumentare il ritmo della lettura, rendendo la velocità funzionale alla narrazione.

 
Il raffreddore di Amos Perbacco, P.C.Stead - E.E.Stead, Babalibri



Una voce, mille sfumature


Nel leggere una storia al nostro bambino la voce è sicuramente una delle risorse fondamentali, capace di rendere una lettura espressiva e accattivante.
Una lettura con la voce piatta e monotono può rendere faticoso per il bambino concentrarsi sulla storia e venirne coinvolto.
Facciamo nostre allora le potenzialità di questo strumento meraviglioso: variazioni di tono, pause, enfasi, cambiamenti di ritmo e di volume trasformano la voce in musica e permettono alla lettura di prendere corpo e diventare viva.
Il consiglio principale è di divertirci noi per primi con la voce, facendoci guidare dalla storia e al contempo sentendoci liberi di sperimentare. Sarà la reazione del nostro bambino, il suo essere più o meno coinvolto e affascinato da ciò che stiamo raccontando, ad aiutarci a capire quanto la modalità di lettura che abbiamo scelto sia efficace.
Una volta trovata la “melodia” giusta per un determinato libro, riproponiamola invariata ogni volta che lo leggiamo. Leggere un libro sempre allo stesso modo è per il bambino una rassicurazione emotiva, che deriva dal riuscire a prevedere ciò che sta per accadere. La ripetizione aiuta inoltre la memorizzazione, permettendogli di appropriarsi del libro per poi provare a leggerlo da solo.


 

Leggere ai bambini è leggere con i bambini


Come abbiamo visto nel paragrafi precedenti, leggere ai bambini implica l’instaurarsi di una relazione fatta di complicità e di comunicazione con l’adulto.
Proprio per questo carattere relazionale, durante la lettura il bambino può sentirsi libero di intervenire, facendo commenti, domande, avanzando ipotesi.
Soprattutto le prime volte, noi adulti possiamo vivere queste interruzioni come un ostacolo alla lettura: il timore di perdere il filo, di non riuscire ad arrivare in fondo possono farci sorvolare su ciò che il bambino sta comunicando, ignorandolo e proseguendo come niente fosse.
E’ importante invece saper accogliere questi contributi, valorizzandoli, perché sono indicatori del fatto che il bambino si sente accolto e a suo agio nella relazione, e che sta vivendo la storia in prima persona, interiorizzandola e facendola sua.
Questa lettura condivisa  potrebbe determinare anche un allontanamento dalla storia originale: il bambino potrebbe scegliere di cambiare il nome del personaggio, o di dare un’interpretazione alle illustrazioni divergente rispetto alla narrazione, suggerendo per il racconto un proseguimento diverso. In questi casi cerchiamo di non farci prendere dall’urgenza di reindirizzare la storia nei binari prestabiliti e godiamoci il momento, lasciandoci prendere per mano dal nostro bambino alla scoperta dell’avventura che vuole raccontarci o creare insieme a noi.


L'alfabeto del bambino naturale, E.Balsamo - T.D'Incalci, Il Leone Verde


 

Per concludere…


Leggere ad alta voce al nostro bambino è un momento ricco di intimità e di umanità, così influenzato dalle diversità di carattere, abitudini e preferenze che non è possibile affermare quali modalità di lettura siano giuste e quali sbagliate. Ciò che funziona con un bambino potrebbe essere assolutamente inefficace con un altro.
Le strategie che abbiamo visto possono ampliare la gamma di risorse utilizzabili durante la lettura ad alta voce, ma non devono essere vissute come regole infallibili o da applicare arbitrariamente in ogni occasione.
Negli anni, leggendo ai bambini, le ho potute sperimentate quotidianamente, facendole diventare parte significativa del mio bagaglio di lettrice ad alta voce. Al contempo, però, ogni bambino con cui ho condiviso delle storie mi portata a bilanciarle, combinarle e riadattarle in modo diverso a seconda del momento e delle dinamiche che andavano creandosi.
Proprio per questo, quando entriamo in relazione con un bambino attraverso i libri è importante ricordarci che la lettura ad alta voce è soprattutto una grande esperienza di ascolto.

Buon ascolto!
Elena




PER APPROFONDIRE

La lettura ad alta voce

In questi anni è andata sviluppandosi sempre maggiore attenzione verso la lettura ad alta voce ai bambini, e i genitori, da parte loro, sono sempre più consapevoli dell’importanza di avvicinare i loro figli alla lettura già dalla primissima età, e si interrogano con curiosità su come farlo e su quali libri proporre.

Ma come mai la lettura ad alta voce ai bambini è così importante? Scopriamolo insieme!

 

Perché i bambini vogliono leggere sempre la stessa storia?

A tutti i genitori sarà capitato almeno una volta di chiedersi "Ma perchè mio figlio vuole leggere sempre la stessa storia?!".

In questo post andiamo ad esplorare proprio i significati nascosti dietro la richiesta di leggere sempre, e tante volte, lo stesso libro, scoprendo che questa dinamica va ben oltre il semplice desiderio di ascoltare un racconto.

 

Come avvicinare i bambini alla lettura

L'amore dei bambini per i libri non è sempre immediato e facile. Nell'articolo sono indicate alcune  piccole strategie che possono aiutare a favorire un loro approccio positivo alla lettura.

 

La lettura prenatale

Leggere al proprio bambino nella pancia è una preziosa occasione per porre le basi per una relazione affettiva significativa e profonda, che non coinvolge solo la mamma e il bimbo, ma anche il papà!

 


sabato 30 gennaio 2021

Lei. Vivian Maier

La vita di una fotografa. La fotografa di tante vite.


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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Titolo: Lei. Vivian Maier

Autore: Cinzia Ghigliano

Editore: Orecchio Acerbo

Categoria: Albo illustrato

Età consigliata: Dai 9 anni


Nel 2007 un appassionato di foto d’epoca, John Maloof, acquistò all’asta per 380 dollari il contenuto di un box, espropriato alla sua proprietaria perché non ne pagava più l’affitto.
Insieme agli oggetti più disparati, Maloof trovò delle scatole con dentro centinaia e centinaia di negativi e rullini da sviluppare.

La proprietaria del box, nonché autrice delle fotografie, si chiamava Vivian Maier.
Ancora non lo si sapeva, ma stava per nascere una leggenda.

Man mano che le foto si diffondevano via web e acquistavano valore, la curiosità cresceva intorno a questa fotografa misteriosa e sfuggente.
Di origini francesi, ma nata a New York, si scoprì che di lavoro faceva la bambinaia.

Inizialmente divenne famosa proprio come la bambinaia che per passione faceva fotografie, ma con il tempo ci si accorse che questa era una visione limitata. Vivian Maier non faceva fotografie per svago. Era il suo modo di guardare il mondo e di viverlo.

Gli scatoloni pieni di negativi non sviluppati sono un indizio di come in qualche modo l’atto in sè di scattare le foto avesse un profondo significato intrinseco, slegato dal poter contemplare il risultato finale delle stampe.
Non sapremo mai di preciso perché non abbia sviluppato tanti suoi rullini. Quello che sappiamo però è che ha continuato a scattare fotografie per tutta la sua vita, perché per lei fotografare era vivere.

Si dice che fosse molto riservata, con un carattere autoritario e scontroso, ma nonostante le varie ricerche fatte, Vivian Maier resta una figura ancora avvolta nel mistero. Forse l’unica a conoscerla veramente era la sua macchina fotografica.

Ed è proprio la sua macchina fotografica, una Rolleiflex, la voce narrante di Lei. Vivian Maier, albo scritto e illustrato da Cinzia Ghigliano e pubblicato da Orecchio Acerbo, che nel 2016 ha vinto il Premio Andersen come Miglior Libro Fatto ad Arte.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016



C’era una volta…
Una tata.
Si chiamava Vivian.
Vivian Maier.
 
Ai bambini voleva bene,
ma ero io il suo unico grande amore.
Eccomi qua.
Io, la sua macchina fotografica.
Vivian mi teneva sempre
accanto al cuore.

Insieme a questa voce narrante privilegiata andiamo a passeggio per le strade di New York e di Chicago, luoghi che Vivian ha percorso e fotografato così tante volte.

Vagabondavamo per le strade di New York
per catturare il senso e l’anima delle persone.
Vivian ci era nata.
Amava questa città.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Mentre le pagine scorrono incontriamo volti, tantissimi volti. Giovani, vecchi, persone ordinarie e stravaganti. Nell’arco della sua vita Vivian Meier ha ritratto migliaia di volti, e per lei ciascuno era unico, ciascuno era una storia.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Attraverso la macchina fotografica guardiamo il mondo con gli occhi di Vivian, cercando di incrociare il suo sguardo nel riflesso di uno specchio mentre scatta un autoritratto, ma il contatto ci sfugge, l’attimo è passato.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Vivian ha sempre vissuto
sotto lo stesso tetto dei bambini
di cui era tata.
Voleva però una stanza tutta per sé
con una speciale serratura che isolasse il suo regno
dal resto della casa.

Lei. Vivian Maier non è una biografia, ma un viaggio nello sguardo di una grande artista, ed è proprio questo sguardo a regalarci forse l’unico spiraglio possibile sulla sua interiorità.

Vivian era misteriosa.
Usava limone e aceto per lavarsi i capelli,
portava camice da uomo,
[…] camminava come un uccello.
E così, come un trampoliere dalle lunghe gambe,
ha attraversato il suo tempo fotografandolo.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Cinzia Ghigliano ci regala delle illustrazioni, prevalentemente in bianco e nero, di grande impatto, che riprendono e si intrecciano con le fotografie di Vivian Maier,  restituendone l’intensità e l’efficacia comunicativa. L'illustratrice che si ispira e reinterpreta le fotografie di un'altra artista offre a chi guarda un dialogo di sguardi e prospettive di sicuro fascino.

Lei. Vivian Maier è davvero un albo fatto ad arte, e come le opere d’arte ha un destinatario universale. E’ sicuramente consigliato ai bambini a partire dai 9 anni, ma è una lettura affascinante anche per noi adulti  e per chiunque voglia immergersi nello sguardo di quella grande artista che è Vivian Maier.


Buona lettura e buono sguardo,
Elena
 

martedì 8 dicembre 2020

Ascolta, mamma

Il segreto svelato del venire al mondo


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Ascolta, mamma, S. Hattori, Kira Kira Edizioni, 2019


Titolo: Ascolta, Mamma

Autore: Sachie Hattori

Editore: Kira Kira

Anno di pubblicazione: 2017

Categoria: Albo illustrato

Età consigliata: Dai 5 anni

 

I grandi misteri della vita, e di ciò che la precede, dovrebbero essere affidate a parole semplici. Ed è con parole semplici, ma estremamente potenti, che la bambina protagonista di Ascolta, mamma, l’opera prima di Sachie Hattori pubblicata dalla casa editrice Kira Kira,  confida alla mamma i ricordi del suo viaggio per venire al mondo.

Questo racconto trova radici nell’intimità dell’abbraccio materno.

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Ascolta, mamma, S. Hattori, Kira Kira Edizioni, 2019

“Ascolta mamma,

prima che me ne dimentichi,

c’è una cosa che ti vorrei raccontare.

Non ti sorprendere, è la mia storia…

prima di nascere.”

 

… che ha inizio nell’universo profondo, dove esistono solo silenzio e stelle.

 

“Quando una stella esplode

Si trasforma in cento puntini scintillanti.

Questi puntini di luce siamo noi.”


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Ascolta, mamma, S. Hattori, Kira Kira Edizioni, 2019

Da questo buio che si fa luce ecco apparire nel cielo tanti bambini con adorabili tutine colorate, pronti ad iniziare il loro viaggio per raggiungere la mamma e il papà.

Salgono a bordo di  una grande nave, dove gli viene insegnato che il mondo a volte è meraviglioso e a volte triste e dove i bambini possono scegliere in quale famiglia nascere.

 

“Ci sono bambini che vanno in grandi città, altri in piccole isole.

Mi ha sorpreso incontrare un bambino che ha scelto di vivere in un luogo freddissimo.”

 

Nascere però non è semplice, serve grande coraggio. Si devono affrontare oceani in tempesta, giungle tropicali, mari profondi e silenziosi.

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Ascolta, mamma, S. Hattori, Kira Kira Edizioni, 2019

E’ la certezza di sapere che c’è qualcuno che li sta aspettando ad aiutarli a superare gli ostacoli.


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Ascolta, mamma, S. Hattori, Kira Kira Edizioni, 2019

“Sarebbe bello conservare questo coraggio anche dopo la nascita.” 


Poi il lungo viaggio è finito…

“E finalmente…

Siamo nati!”


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Ascolta, mamma, S. Hattori, Kira Kira Edizioni, 2019


La piccola protagonista è consapevole che questo viaggio meraviglioso è destinato però ad essere dimenticato, perché…

 

“…il viaggio che inizia quando si viene al mondo

è molto più lungo e molto più incantevole.”

 

Le sue parole assumono quindi il valore di un dono, di un lascito, e la mamma ne è la destinataria.

 

Durante il racconto la mamma, di cui non si vede mai il volto, rimane in silenzio, un silenzio accogliente, avvolgente e attento, che trova espressione nelle mani che abbracciano completamente il volto della bambina, ricordando nella postura il gesto di abbracciarsi la pancia durante la gravidanza, quasi che la figlia fosse ancora dentro di lei.


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Ascolta, mamma, S. Hattori, Kira Kira Edizioni, 2019


La madre quindi non è raffigurata solo come genitrice, ma anche come custode del segreto della vita, di cui ciascun bambino che nasce è portatore.

Bellissima e gioiosa la rappresentazione della nascita attraverso l’immagine dei bambini che escono da sotto le gonne (simbolicamente rosse) delle mamme.

Un aspetto che amo molto di questo albo è il ruolo attivo riconosciuto ai bambini nel loro venire al mondo. Scelgono in quale famiglia nascere e affrontano in prima persona le difficoltà, trasmettendo una profonda consapevolezza del loro esistere, destinata però a smarrirsi diventando adulti, insieme al ricordo di questo lungo viaggio. Questa immagine del bambino come protagonista attivo della propria esistenza ricorda a noi adulti l’importanza di rispettare le competenze di cui i bambini sono in possesso già dalla nascita, lasciandogli lo spazio e il tempo per poterle sviluppare.

I bambini inoltre non sono soli in questa avventura, ma la affrontano insieme, aiutandosi e sostenendosi a vicenda, come se prima di nascere facessero parte di una sola e grande famiglia, quella dell’umanità futura.


Le illustrazioni di Sachie Hattori, presentano sfondi scuri e colori brillanti che ricordano un paesaggio tropicale. Questo contrasto conquista subito il lettore, insieme ai volti particolarissimi dei bambini: le espressioni sono realizzate con tratti particolareggiati ma al contempo essenziali (basti osservare le ciglia, disegnate una ad una), che riflettono la  consapevolezza e la determinazione insita nelle loro azioni.


Questo albo non è solo un racconto commovente, che ci risuona nel profondo, ma è un invito all’ascolto autentico del proprio bambino, di ciò che decide di condividere con noi, perché immancabilmente, attraverso le sue parole ci affida una parte di sé.

La lettura è consigliata a partire dai 4 anni, e può aprire spunti interessanti di confronto con i bambini circa la domanda “Dov’ero prima di nascere?”

La metafora del viaggio per arrivare dalla mamma rende questo libro perfetto anche per affrontare il tema dell’adozione, che è contemporaneamente un viaggio sia fisico che emotivo.

Ascolta, mamma è davvero un regalo, sia per l’adulto che lo legge sia per il bambino che lo ascolta.

 

Buona lettura e buon ascolto,

Elena