sabato 30 gennaio 2021

Lei. Vivian Maier

La vita di una fotografa. La fotografa di tante vite.


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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Titolo: Lei. Vivian Maier

Autore: Cinzia Ghigliano

Editore: Orecchio Acerbo

Categoria: Albo illustrato

Età consigliata: Dai 9 anni


Nel 2007 un appassionato di foto d’epoca, John Maloof, acquistò all’asta per 380 dollari il contenuto di un box, espropriato alla sua proprietaria perché non ne pagava più l’affitto.
Insieme agli oggetti più disparati, Maloof trovò delle scatole con dentro centinaia e centinaia di negativi e rullini da sviluppare.

La proprietaria del box, nonché autrice delle fotografie, si chiamava Vivian Maier.
Ancora non lo si sapeva, ma stava per nascere una leggenda.

Man mano che le foto si diffondevano via web e acquistavano valore, la curiosità cresceva intorno a questa fotografa misteriosa e sfuggente.
Di origini francesi, ma nata a New York, si scoprì che di lavoro faceva la bambinaia.

Inizialmente divenne famosa proprio come la bambinaia che per passione faceva fotografie, ma con il tempo ci si accorse che questa era una visione limitata. Vivian Maier non faceva fotografie per svago. Era il suo modo di guardare il mondo e di viverlo.

Gli scatoloni pieni di negativi non sviluppati sono un indizio di come in qualche modo l’atto in sè di scattare le foto avesse un profondo significato intrinseco, slegato dal poter contemplare il risultato finale delle stampe.
Non sapremo mai di preciso perché non abbia sviluppato tanti suoi rullini. Quello che sappiamo però è che ha continuato a scattare fotografie per tutta la sua vita, perché per lei fotografare era vivere.

Si dice che fosse molto riservata, con un carattere autoritario e scontroso, ma nonostante le varie ricerche fatte, Vivian Maier resta una figura ancora avvolta nel mistero. Forse l’unica a conoscerla veramente era la sua macchina fotografica.

Ed è proprio la sua macchina fotografica, una Rolleiflex, la voce narrante di Lei. Vivian Maier, albo scritto e illustrato da Cinzia Ghigliano e pubblicato da Orecchio Acerbo, che nel 2016 ha vinto il Premio Andersen come Miglior Libro Fatto ad Arte.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016



C’era una volta…
Una tata.
Si chiamava Vivian.
Vivian Maier.
 
Ai bambini voleva bene,
ma ero io il suo unico grande amore.
Eccomi qua.
Io, la sua macchina fotografica.
Vivian mi teneva sempre
accanto al cuore.

Insieme a questa voce narrante privilegiata andiamo a passeggio per le strade di New York e di Chicago, luoghi che Vivian ha percorso e fotografato così tante volte.

Vagabondavamo per le strade di New York
per catturare il senso e l’anima delle persone.
Vivian ci era nata.
Amava questa città.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Mentre le pagine scorrono incontriamo volti, tantissimi volti. Giovani, vecchi, persone ordinarie e stravaganti. Nell’arco della sua vita Vivian Meier ha ritratto migliaia di volti, e per lei ciascuno era unico, ciascuno era una storia.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Attraverso la macchina fotografica guardiamo il mondo con gli occhi di Vivian, cercando di incrociare il suo sguardo nel riflesso di uno specchio mentre scatta un autoritratto, ma il contatto ci sfugge, l’attimo è passato.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Vivian ha sempre vissuto
sotto lo stesso tetto dei bambini
di cui era tata.
Voleva però una stanza tutta per sé
con una speciale serratura che isolasse il suo regno
dal resto della casa.

Lei. Vivian Maier non è una biografia, ma un viaggio nello sguardo di una grande artista, ed è proprio questo sguardo a regalarci forse l’unico spiraglio possibile sulla sua interiorità.

Vivian era misteriosa.
Usava limone e aceto per lavarsi i capelli,
portava camice da uomo,
[…] camminava come un uccello.
E così, come un trampoliere dalle lunghe gambe,
ha attraversato il suo tempo fotografandolo.

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Lei.Vivian Maier, C.Ghigliano, Orecchio Acerbo, 2016


Cinzia Ghigliano ci regala delle illustrazioni, prevalentemente in bianco e nero, di grande impatto, che riprendono e si intrecciano con le fotografie di Vivian Maier,  restituendone l’intensità e l’efficacia comunicativa. L'illustratrice che si ispira e reinterpreta le fotografie di un'altra artista offre a chi guarda un dialogo di sguardi e prospettive di sicuro fascino.

Lei. Vivian Maier è davvero un albo fatto ad arte, e come le opere d’arte ha un destinatario universale. E’ sicuramente consigliato ai bambini a partire dai 9 anni, ma è una lettura affascinante anche per noi adulti  e per chiunque voglia immergersi nello sguardo di quella grande artista che è Vivian Maier.


Buona lettura e buono sguardo,
Elena