martedì 24 dicembre 2019

Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo

Per viaggi spaziali reali o immaginari.


Parole e immagini per raccontare la scienza.


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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017

Titolo: Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo

Autore: L. Albanese – D. Guicciardini

Editore: Editoriale Scienza

Anno di pubblicazione: 2017

Categoria: Albo illustrato – Divulgazione scientifica

Età consigliata: dagli 8 anni



Il cielo notturno, con le sue stelle, è da sempre fonte di stupore e fascino per bambini e adulti.
E se volessimo conoscere meglio questo tappeto di puntini luminosi che per secoli ha guidato esploratori e marinai nei loro viaggi in paesi lontani e che ha ispirato affascinanti miti e leggende?

Editoriale Scienza propone un libro molto interessante, Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo che accompagna i bambini, e anche gli adulti, alla scoperta del cielo e delle sue costellazioni.

L’albo inizia con una introduzione sulle stelle e sulle linee immaginarie che le collegano.

Gli immaginari disegni che si ottengono unendo le stelle con il pennello della fantasia prendono il nome di costellazioni.[…]
Gli astronomi hanno stabilito che le costellazioni ufficiali del cielo sono 88, ciascuna con un nome in volgare e un nome in latino.


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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017


Il capitolo successivo è dedicato allo “zaino dell’esploratore”, dove viene spiegato il movimento della terra su se stesso e intorno al sole e la struttura a semisfera del cielo, con un approfondimento, accompagnato da illustrazioni chiarissime, sulle mappe del cielo necessarie per orientarsi tra le costellazioni.

Che cosa occorre a un vero esploratore celeste? Che cosa mettere nello zaino prima di partire? Lo strumento principale per osservare il cielo non deve essere trasportato, perché è sempre con te. Sei infatti dotato di due fantastici piccoli cannocchiali con tanto di lenti incorporate: i tuoi occhi. Però non è tutto così semplice, perché ogni esploratore che si rispetti deve avere una mappa…

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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017

Al termine di queste prime due parti introduttive, utilissime, si entra nel cuore del libro, con la presentazione di 16 costellazioni, accompagnate dai suggerimenti su come individuarle, dal racconto dei miti ad esse legati, e da altre curiosità storiche e scientifiche.

Orsa maggiore – Orsa minore – Cassiopea – Orione – Toro – Cane maggiore – Boote – Corvo – Leone – Cigno – Lira – Aquila – Scorpione – Pegaso – Auriga – Gemelli



ORSA MAGGIORE

In primavera […] sembra un pentolino rovesciato, mentre in autunno un pentolino messo sul fuoco.

Secondo i Greci  l’orsa del cielo era una bellissima ninfa chiamata Callisto, che viveva sulla Terra. Tutti gli uomini, e anche Zeus, il re degli dei dell’Olimpo, si innamorarono perdutamente di lei, e questo le creò innumerevoli guai, tra cui l’invidia si molte donne. Fra queste c’era anche una dea, la bella Era, moglie di Zeus, che davvero non ne poteva più dei tradimenti del marito.
Per mettere in salvo l’amata Callisto, a Zeus non restò che trasformarla in una bellissima orsa. […]

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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017

Se guardi la seconda stella della coda dell’orsa e hai una buona vista, ti accorgerai che in realtà sono due stelle molto vicine […]. La loro vicinanza è una illusione ottica. […] Gli antichi Arabi le utilizzavano per capire se le persone ci vedevano bene oppure no: chi vedeva due stelle non aveva problemi di vista […]!


CASSIOPEA

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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017

Secondo i Navaho, un popolo nativo americano, il primo uomo (Orsa Maggiore) e la prima donna (Cassiopea) si trovano intorno a un fuoco (Stella Polare) e rimangono lì ogni giorno dell’anno. Nessun’altra costellazione si frappone tra loro e il focolare […]. Da qui deriva un loro proverbio che recita “sotto la stessa tenda può vivere una sola coppia”.

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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017

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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017

In una notte molto buia puoi osservare dietro Cassiopea un chiarore diffuso. Gli antichi Greci pensavano che fosse il latte sfuggito dal seno di Era mentre allattava Ercole. […] Oggi sappiamo che quella scia luminosa è la nostra Galassia, la Via Lattea, formata da oltre cento miliardi di stelle. E se ti sembrano tante, resterai forse stupito nel sapere che questa è solo una fra cento miliardi di altre galassie!

Proseguendo nella lettura, si viene conquistati dalle costellazioni, dalla storia di Pegaso, e da quel meraviglioso patrimonio di storia, scienza e cultura che le stelle portano con sé.


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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017

La competenza in materia e la capacità comunicativa dell’autrice dei testi, Lara Albanese, rende gli argomenti piacevolmente scorrevoli e comprensibili, e le illustrazioni di Desideria Giucciardini completano il tutto grazie al loro potere evocativo e al carattere giocoso.


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Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, L.Albanese - D.Guicciardini, Editoriale Scienza, 2017


Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo è un libro che riesce a unire perfettamente l’aspetto scientifico e poetico delle stelle, e rappresenta uno strumento utilissimo per avvicinare i piccoli lettori, a partire dagli 8 anni circa, alla scoperta del cielo e delle sue meraviglie.


Buona lettura e buone stelle!

Elena


sabato 14 dicembre 2019

Swinging Christmas

Il dono più bello che un adulto possa fare a un bambino è l’amore per la lettura.


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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013


Titolo: Swinging Christmas

Autore: Benjamin Lacombe – Olivia Ruiz

Editore: Rizzoli

Anno di pubblicazione: 2013

Categoria: Albo illustrato  - cd musicale

Età consigliata: dai 7 anni


L’atmosfera natalizia porta con sé albi illustrati bellissimi, con storie che parlano di amicizia, di famiglia, e di calore umano. 
Se uno di questi libri unisce anche l’amore per la lettura e la musica jazz, diventa sicuramente imperdibile.

Swinging Christmas, illustrato da Benjamin Lacombe e ispirato a un racconto di Olivia Ruiz, è la storia di Robin, “il re dei monelli”...

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

...un bambino di nove anni che viveva a Piunoiosodicosisimuore…

Un luogo tanto desolato e triste che Robin l’aveva ribattezzato così.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

Qualche giorno prima di Natale, la mamma chiese a Robin…

…di portare qualcosa da mangiare a un anziano eremita che viveva chiuso in un castello isolato fuori dal paese.

Robin non era entusiasta dell’idea: a scuola girava voce che questo signore fosse un essere tremendo e minaccioso. La mamma però non volle sentire ragioni e Robin si mise in cammino.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

A ogni passo la foresta diventava sempre più scura.
Non vi cresceva nemmeno un fiore; tutto intorno solo alberi dai rami ossuti, simili a minacciose dita ritorte.
Robin tremava all’idea di trovarsi davanti alla casa decrepita, senza vita, sul punto di crollare per l’abbandono.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

A pochi metri dalla casa però udì una musica bellissima, dolce come una carezza, che almeno un pochino lo rassicurò.
All’improvviso una mano l’afferrò per il braccio. Robin iniziò ad urlare, mentre una fragorosa risata gli risuonò alle spalle.

<< Ma cos’hai da gridare così? Su su, torna in te ragazzo, non ti mangio mica! Non sono un orco! […] Togli le mani da viso, ragazzino, e vedrai che non sono certo Gargantua!>>.

Robin si trovò davanti un uomo gigantesco con i capelli spettinati, le sopracciglia cespugliose, un cappotto di pelliccia e un sorriso gentile.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

Robin balbettò:
<<Gargan…che cosa?>>
<<Non conosci Gargantua? E’ una delle storie più straordinarie che siano mai state scritte! Entra a scaldarti o ti prenderai un malanno e te la racconterò.>>
La casa di Bernard era come il paese della meraviglie, piena di tesori e un po’polverosa. I ceppi che scoppiettavano come fuochi d’artificio nel caminetto e la voce avvolgente della cantante che usciva dal giradischi riscaldavano la stanza.
Eppure qual luogo immerso nella penombra restava un posto strano. Centinaia di libri erano stipati ovunque, sulle mensole, in ogni angolo, e perfino utilizzati come piedi dei tavoli o come fermaporte.
Alle pareti erano appesi strumenti musicali, numerose locandine e fotografie di una donna con i capelli scuri, lunghi, con un fiore tra i capelli […]. Era impossibile fare un passo senza incrociare i suoi occhi.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

Robin chiese chi fosse quella donna, ma Bernard non rispose. Gli spiegò invece che la musica che sentiva si chiamava jazz. Era una musica sacra, che gli schiavi neri d’America avevano inventato tanti anni prima.
Davanti a due tazze di cioccolata Bernard iniziò a raccontare a Robin la storia di Gargantua, modulando la voce, alzandosi in piedi e mimando con ampi gesti.
Arrivato il momento di salutarsi Bernard diede a Robin il libro di Gargantua.

<<Se vuoi sapere come va a finire la storia, prendi questo libro e riportamelo quando lo avrai letto.>>
Sulla strada del ritorno, la possente voce di Gargantua accompagnò Robin al ritmo della musica jazz.

Quando Robin fu a casa corse in camera sua per continuare la storia…

Ma non trovò niente.
Non trovò più la voce dell’orco, né i suoi gesti spaventosi, né le risate fragorose: solo delle lettere mischiate e delle parole senza senso. Dopo aver fatto ancora un tentativo per raccapezzarsi tra quelle righe, Robin chiuse il libro con un colpo secco e stizzito.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

Il giorno dopo Robin tornò da Bernard, pieno di rabbia per non essere riuscito a proseguire da solo nella lettura.
Bernard lo fece sedere accanto a sé.

<< Per leggere, amico mio, bisogna rilassarsi. Lascia che le parole vengano a te senza giudicarle, senza giudicarti; lasciati invadere senza paura […]. Le lettere, le parole sono anch’esse musica. Prova a leggere lentamente e vedrai che pian piano troverai il ritmo giusto, e allora sarà fatta E’ stata lei a insegnarmelo>>.

E Bernard indicò la donna dai capelli scuri le cui foto riempivano la stanza.
Robin trovò il coraggio e chiese chi fosse quella donna.
Bernard rispose che era sua la voce che sentiva sempre cantare. Si chiamava Sol, ed era la cantante di una orchestra, la Red Star. 

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

Lei e Bernard si erano amati per tanti anni, e per stare insieme Sol lo aveva seguito a vivere in quel villaggio sperduto.

Il Sole pian piano aveva rallentato la sua corsa per accordarsi al ritmo del villaggio. Lei, abituata a vivere di notte, si svegliava presto per andare al mercato e aveva pure tentato di far domare la sua magnifica capigliatura dal parrucchiere della piazza. Ma i suoi modi e e i suoi vestiti rossi erano rimasti troppo eleganti… […] Non si adattò mai.
Allora quella magnifica stella cominciò a nascondersi: indossava abiti grigi, non si vedeva più in giro. 

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

Finchè la vigilia di un Natale sparì.

Robin non chiese più a Bernard di parlare di Sol.
Leggevano insieme quasi ogni giorno, e Bernard aiutava Robin, iniziando lui a leggere, per poi passare il libro al suo piccolo amico.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

E se, scoraggiato dalle difficoltà, il ragazzo gettava via il libro, Bernard lo raccoglieva senza dire niente, poi sceglieva un disco di Sol e, con solennità, lo metteva sul giradischi. Robin, distratto da quel cerimoniale, si lasciava avvolgere dalla musica e si calmava.

Fu così che i due amici, giorno dopo giorno, incontrarono Capitan Fracassa, Alice, Robinson Crusoe, i tre moschettieri.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

Un giorno però Robin dovette andare in collegio, dall’altra parte del villaggio.
Pensava spesso a Bernard e canticchiando qualche nota di jazz si sentiva di nuovo in sua compagnia.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013


Arrivato a casa per le vacanze, Robin si recò immediatamente da Bernard.
Il ragazzo bussò alla porta, lo chiamò, ma nell’aria c’era solo un grande silenzio.
Su una poltrona, però, Robin trovò una lettere indirizza a lui.

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

“Mio caro Robin,
ho deciso di partire per raggiungere altri cieli. Conto su di te per continuare a divorare storie e condividerle con generosità e follia come abbiamo fatto insieme.
Ti lascio i libri che hai amato, così come i preziosi dischi di Sol.
Mi mancherai, ma so che capirai perché ho deciso di chiudere questo capitolo del mio libro.”

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Swinging Christmas, B. Lacombe - O. Ruiz, Rizzoli, 2013

Swinging Cristimas è una favola dolce-amara, che riesce a intrecciare elementi diversi, ma tutti ugualmente preziosi: musica, amicizia, amore per i libri ed educazione alla lettura.

Benjamin Lacombe è un illustratore eccezionale, che trasforma ogni tavola in un quadro. Ad accompagnare le immagini e le parole di questo albo c’è anche un cd con 5 canzoni jazz, cantate da Olivia Ruiz, ideatrice del racconto, insieme alla The Red Star Orchestra.

Questa storia tratta un aspetto seondo me fondamentale dell’educazione alla lettura: il ruolo centrale dell’adulto nell’aiutare il bambino a coltivare l’amore per i libri, sostenendolo nei momenti in cui le parole sembrano montagne troppo alte da scalare. 
La lettura condivisa, a questo proposito, è uno strumento potentissimo, perché trasforma il libro in un mondo da scoprire assieme, tenendosi per mano, fino a quando il bambino non sarà in grado di camminare tra le righe da solo.

Il libro è indicato a partire dai 7 anni, e può essere suggestivo leggerlo con l'accompagnamento della musica jazz contenuta nel cd.

Buona lettura e buona musica!
Elena


domenica 1 dicembre 2019

La lettura prenatale

Quando leggere è una questione di pancia.



Spesso i genitori si chiedono qual sia il momento migliore per iniziare a leggere al proprio bambino e la risposta è.. da quando è nella pancia!
La lettura prenatale, infatti, rappresenta uno strumento preziosissimo per lo sviluppo emotivo e cognitivo del feto, e pone le basi per una relazione affettiva profonda e significativa con la mamma (e il papà!) già prima della nascita.

Ma il bambino nella pancia cosa sente?

Insieme al tatto, l'udito è il primo organo di senso sviluppato dal feto.
Nelle prime settimane di gestazione, durante le quali l’apparato uditivo non è ancora presente, il bambino percepisce i suoni sotto forma di vibrazioni.

E’ a partire circa dalla diciottesima settimana che il bambino inizia a sentire i primi suoni veri e propri, come il battito del cuore, il respiro o il gorgoglio dell’intestino della mamma.

Intorno alla ventiquattresima settimana, invece, lo sviluppo dell’udito è completo, e il bambino è in grado di percepire suoni provenienti sia dall’interno della pancia che dall’esterno.

In questo frangente, la voce della mamma si colloca in una doppia dimensione: è sia un suono endogeno, proveniente dall’interno, che dalla laringe passa attraverso la colonna vertebrale e arriva alla pancia, che si trasforma in una cassa di risonanza, sia un suono esogeno, proveniente quindi dall’esterno.
Questa caratteristica della voce materna è unica e la rende perfettamente riconoscibile dal bambino.

Ciò che il bambino coglie della voce materna non sono però le singole parole, ma il timbro, la durata, l’altezza e l’intensità della voce. Il bambino quindi percepisce la musicalità e il ritmo della voce della mamma.

Ed è attraverso questa musicalità che passa il contenuto comunicativo più importante, quello emotivo. La voce della mamma va a creare infatti un contatto affettivo con il bambino, che viene “emotivamente cullato” dai suoni materni.

Oltre all’aspetto emozionale della voce, diversi studi hanno dimostrato come il bambino nella pancia sia in grado di memorizzare e riconoscere i suoni percepiti. Questa sorta di memoria uditiva prenatale accompagnerà il bambino anche dopo la nascita, permettendogli di riconoscere i suoni di cui aveva avuto esperienza nella vita intrauterina.

Perché leggere al bambino nella pancia?

Abbiamo visto come la voce della mamma abbia delle caratteristiche che la rendono unica per il bambino e come la sua musicalità sia un forte canale di comunicazione affettiva. 
La lettura prenatale diventa quindi uno strumento prezioso per la creazione di una relazione affettiva tra mamma e bambino.
La voce della mamma arriva sotto forma di suono, di vibrazione, e di carezza, permettendo al bambino di riconoscerla e di familiarizzare con lei, facendola sua e godendo dell’emozionalità che contiene.

La lettura ad alta voce contribuisce anche allo sviluppo cognitivo del bambino, in quanto permette un contatto precoce con i suoni e la musicalità della lingua materna che, venendo memorizzati, aiuteranno nell’apprendimento linguistico dopo la nascita.

Ritagliarsi un momento per leggere al proprio bambino rappresenta anche per la mamma un tempo emotivamente piacevole: la possibilità di rilassarsi attraverso la lettura l’aiuterà a sintonizzarsi con il proprio bambino, in uno scambio comunicativo che diventerà ascolto reciproco. 

Inoltre, creare l'abitudine ad un momento di lettura condivisa già a partire dalla gravidanza faciliterà il mantenimento di questa routine anche dopo la nascita, gettando le basi per un prezioso percorso di educazione e sensibilizzazione alla lettura.

La voce del papà

E’ innegabile che la gravidanza sia un momento di contatto unico e irripetibile tra una mamma e il proprio bambino. Ai papà non è però preclusa la possibilità di prendere parte a questa relazione, anzi!
Durante il periodo dell’attesa il papà, insieme alla preziosa collaborazione della mamma, potrà porre le basi per creare un rapporto privilegiato con il suo bambino, attraverso le carezze e le coccole al pancione (e alla mamma), e attraverso l’uso della voce.
Leggendo ad alta voce al bimbo, infatti, questi imparerà a riconoscere la voce del papà, e la porterà con sé al momento della nascita.
Inoltre è stato riconosciuto come i timbri di voce bassi, come appunto quelli maschili, siano particolarmente apprezzati dai bambini durante la gravidanza.

La lettura si trasforma in questo modo in un prezioso momento di scambio tra il papà, la mamma e il loro bambino, diventando un tassello per la creazione di quella nuova famiglia che la nascita di un figlio porta con sé.


Quando leggere e per quanto tempo?

Non esiste una tempistica giusta relativamente a quando e per quanto tempo leggere al proprio bambino: è fondamentale che la mamma lo possa fare solo quando ne sente veramente il desiderio, senza obblighi o pressioni.
Essendo la lettura un forte strumento di comunicazione emotiva, la mamma deve poter vivere questo momento con piacere, per poter trasmettere poi questo piacere al bambino.

Cosa leggere?

Il fatto che il bambino, dei suoni che lo circondano, colga non le parole, ma il timbro, il ritmo, la tonalità della voce, rende perfetti per la lettura testi ritmici e musicali, come le filastrocche e le poesie, anche se ovviamente la mamma è libera di scegliere il testo che preferisce, sia esso un romanzo, un racconto, un libro di ricette..!
Di seguito sono indicate alcune proposte che posso essere d’ispirazione per iniziare la bellissima avventura della lettura preparto.

  •      Canti dell’attesa, S. Giarratana (testi) – S.M.L. Possentini (illustrazioni), Il Leone Verde, 2015 (qui la recensione completa)


Una raccolta di 21 poesie dedicate alle donne che attendono la nascita del loro bambino.
Un viaggio di rime e di versi, attraverso le emozioni, le paure, le domande, e la meraviglia che accompagnano la gravidanza.

“Oggi i miei occhi hanno più ciglia
Per afferrare la meraviglia
Per risvegliarmi dal mio letargo
Oggi i miei occhi hanno più sguardo
Oggi i miei occhi sono tornati
Gli occhi che avevo, gli occhi che avrai
Come una lente d’ingrandimento
Sulla bellezza che guarderai” (Canto della meraviglia)


  •     Mammmalingua, B. Tognolini (testi) – P. Valentinis (illustrazioni), Il Castoro – Edizioni Tuttestorie, 2008 (qui la recensione completa)


21 filastrocche per le mamme, ma anche per i papà, da leggere al proprio bambino, che parlano a quel meraviglioso, e a volte difficile, “Noi”, che nasce e cresce insieme ad un figlio.
Una filastrocca per ogni lettera dell’alfabeto, 21 parole per raccontare e cantare al proprio bambino della vita e dell’amore di un genitore.

“C’è un paesino che si chiama Qui
Non ce n’è altro piccolo così
Va dalle ciglia mie fino alle tue
I suoi paesani sono solo due
Le sue pianure sono un grande letto
Si trova là dovunque io ti metto
E’ un puntino ma è il tuo primo posto
Tu l’hai fondato e io lo riconosco
Non ce ne sono piccoli così
E sconfinati come questo Qui” (Qui)


  •     Dieci dita alle mani – Dieci dita ai piedini, M. Fox (testi) – H. Oxenbury (illustrazioni), Il Castoro, 2009 (qui la recensione completa)


Una delicata nursery rhyme dedicata alla tenerezza della prima infanzia, raffigurata attraverso le ditina delle mani e dei piedini di bambini di diverse parti del mondo, che ha vinto il Premio Nazionale Nati per Leggere 2010 come “Miglior libro per i bambini tra 0 e 36 mesi”.

“C’era una volta un bambino nato molto lontano.
E poi ce n’era un altro, nato molto vicino.
Ed entrambi si sa,
come tutti i bambini,
hanno dieci dita alle mani

e dieci dita ai piedini.”



  • Ti amerò sempre, R. Munsch, Il leone verde Edizioni, 2015


Un libro dedicato al cerchio della vita e alla continuità dell’amore, raccontati attraverso la canzone che una mamma canta al figlio appena nato, canzone che diventerà un dono d’amore da una generazione all'altra.


  • Per te vorrei, A. K. Rosenthal – T. Lichtenheld, Nord Sud Edizioni, 2018


Un libro che diventa poesia, e che dà voce ai desideri che ciascun genitore ha nel cuore per il proprio bambino.

“Per te vorrei cieli sereni…”


  • La prima volta che sono nata, V. Cuvellier – C. Dutertre, Sinnos, 2015


Quante prime volte ci sono nella vita? Un albo delizioso che attraversa le tante prime volte che caratterizzano l’esistenza, per poi arrivare al momento in cui si diventa genitori e ci si accorge che possono esistere anche delle seconde “prime volte”.


  • Filastrocche con la pancia, S. Bonariva, La meridiana, 2006 e Filastrocche appena nate, S. Bonariva, La meridiana, 2009


Due raccolte di filastrocche dedicate ai pensieri, ai desideri e alle emozioni che una mamma può provare durante la gravidanza.


  • Nove mesi. Filastrocche… dal pancione, A. Curti – E. Morando – G. Clima, La Coccinella, 2015



Una raccolta di filastrocche per raccontare lo sviluppo del bambino durante la gravidanza, accompagnate dalla sagomatura del libro che crea un effetto quasi tridimensionale. 


Buona lettura...in due!
Elena