venerdì 24 maggio 2019

Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini


La tenerezza dell’infanzia sulla punta delle dita.


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009


Titolo: Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini
Autore: M. Fox - H. Oxenbury
Editore: Il Castoro
Anno: 2009
Categoria: Albo illustrato
Età consigliata: Dalla nascita



C’era una volta un bambino nato molto lontano.


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

E poi ce n’era un altro, nato molto vicino.


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

Ed entrambi si sa,


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

come tutti i bambini,


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

hanno dieci dita alle mani


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

e dieci dita ai piedini.

Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009


Si può raccontare in poche parole la tenerezza della prima infanzia?
Con il libro Dieci dita alle mani – Dieci dita ai piedini, Mem Fox e Helen Oxembury, rispettivamente autrice e illustratrice, ci sono riuscite, regalandoci un piccolo grande scorcio su questa tenerezza, che travalica continenti e colore della pelle.
Questo albo illustrato è un delicato viaggio in rima tra bambini nati in posti vicini e in posti lontani, che si guardano, si scoprono e si riconoscono nel loro essere bambini.


C’era una volta un bambino nato cittadino.
E poi ce n’era un altro, avvolto in un piumino.
Ed entrambi si sa,


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

come tutti i bambini,
hanno dieci dita alle mani


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

e dieci dita ai piedini.


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

Questo viaggio si conclude infine in quello che dovrebbe essere l’unico e vero luogo di appartenenza di ogni bambino: le braccia della mamma (e del papà).
Perché non esiste vera infanzia per un bambino, se non ci sono braccia che lo accolgono.


E il giorno dopo ancora ne è nato uno tondo,
un bimbo tutto mio, il più bello del mondo.
E anche lui si sa,
come tutti i bambini,
ha dieci dita alle mani
Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

e dieci dita ai piedini.


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009

E sulla punta del naso

tre piccoli bacini.


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009


Dieci dita alle mani – Dieci dita ai piedini viene generalmente considerato un libro sull’interculturalità, sull’essere uguali nonostante le differenze, sia di provenienza che di colore della pelle.
Questo aspetto è sicuramente presente nel testo e nei disegni, ma credo al contempo che sia una prospettiva di lettura che appartiene prevalentemente al mondo adulto.
I bambini, soprattutto quelli piccoli, non hanno ancora interiorizzato categorie interpretative della realtà quali il colore della pelle. Quando due bambini piccoli si incontrano, non si vedono come bianco, nero, giallo... Si riconoscono per quello che sono, cioè bambini.

A mio parere, al piccolo lettore arriva l’intesa e la complicità dell’essere bambini, una sintonia, questa, che non si basa sul superamento delle differenze, ma sul fatto che queste differenze proprio non vengono percepite, in quanto estranee al mondo della prima infanzia.
I bambini piccoli hanno lo sguardo più ampio di quello degli adulti: non hanno bisogno di superare le differenze, perché hanno la capacità di cogliere l’essenza.


Dieci dita alle mani Dieci dita ai piedini - Fox - Oxenbury - Il Castoro
Dieci dita alle mani - Dieci dita ai piedini, M.Fox-H.Oxenbury, Il Castoro, 2009


La delicata nursery rhyme di Mem Fox, ripetitiva e musicale, si accompagna perfettamente con i ritratti di bambini ad acquerello, su sfondo bianco, di Helen Oxenbury, illustratrice pluripremiata di diversi albi, tra cui l’intramontabile A caccia dell’orso. La mancanza di uno sfondo e la rappresentazione realistica dei bambini permette la comprensione delle immagini anche ai lettori più piccoli.

Questo incontro tra parole e illustrazioni ha permesso al volume di vincere diversi riconoscimenti, tra i quali il New York Times Notable Children’s Book of 2008 e il Premio Nazionale Nati per Leggere  2010 come “Miglior libro per bambini tra 0 e 36 mesi” per la sezione “Nascere con i libri”.

Questo albo ha la capacità di accompagnare il bambino in diversi momenti della sua vita: come dolce nenia letta dalla mamma o dal papà al piccolo appena venuto al mondo; come storia da leggere seduti sulle ginocchia del genitore, girando insieme le pagine e giocando con le proprie mani e i propri piedini, creando così un'esperienza anche tattile; per diventare infine, crescendo, un libro da sfogliare in autonomia.


Dieci dita alle mani – Dieci dita ai piedini è un luogo privilegiato di incontro tra un genitore e il proprio bambino, un luogo in cui voce e gesti si intrecciano e giocano tra loro, come solo le dita delle mani e dei piedini sanno fare.



Buona lettura!
Elena


sabato 18 maggio 2019

Mammalingua


Parole per accogliere al mondo. E per raccontarlo.


Mammalingua - Il Castoro
Mammalingua, B.Tognolini - P.Valentinis, Il Castoro - Tuttestorie, 2008

Titolo: Mammalingua

Autore: B.Tognolini - P. Valentinis

Editore: Il Castoro - Edizioni Tuttestorie

Anno:2008

Categoria: Albo illustrato

Età consigliata: Dalla nascita


Mamma lingua batte e bacia parolina
Fa li-là e fa li-là tutta la mattina
Ora sembra solo un tondo girotondo
Ma parolina dopo fa girare il mondo
                                         (Lingua)

Mammalingua - Il Castoro
Mammalingua, B.Tognolini - P.Valentinis, Il Castoro - Tuttestorie, 2008

Ci sono alcuni libri in cui le parole sono vive, le senti pulsare nella pagina, battere al ritmo del cuore.
Uno di questi libri è Mammalingua. Ventun filastrocche per neonati e per la voce delle mamme, scritto da Bruno Tognolini e illustrato da Pia Valentinis.

21 filastrocche per le mamme, ma anche per i papà, da leggere al proprio bambino, che parlano a quel meraviglioso, e a volte difficile,“Noi”, che nasce e cresce insieme ad un figlio.

Una filastrocca per ogni lettera dell’alfabeto, 21 parole per raccontare e cantare al proprio bambino della vita e dell’amore di un genitore.

Acqua bocca cacca dormi ecco figlio giorno 
hai io lingua mamma no ora piangi 
qui ridi sì tu uno via zitti

Partendo da queste parole Tognolini ha scritto 21 filastrocche, una per ogni lettera dell’alfabeto, che danno voce alle emozioni delle neomamme e dei neopapà, e che narrano al bambino del mondo che lo attende oltre le braccia dei sui genitori.

Ecco il giorno e la notte
Ecco le albe e i tramonti
Ecco le stelle a frotte
Ecco i mari, ecco i monti
Ecco il babbo vicino
Ecco il cielo profondo
Ecco il mondo, bambino
Ecco il bambino, mondo
                          (Ecco)

Mammalingua - Il Castoro
Mammalingua, B.Tognolini - P.Valentinis, Il Castoro - Tuttestorie, 2008
Ciascuna filastrocca è accompagnata da una illustrazione ad opera di Pia Valentinis: l’illustratrice ha dato vita a immagini delicate, caratterizzate da una nota di malinconia e di “silenzio”, come se volessero lasciare spazio alla forza delle parole che compongono questa raccolta.

Leggere ad alta voce queste filastrocche al proprio bambino rappresenta un dono speciale: le parole sono fili che tessono emozioni, ed è anche condividendo parole ed emozioni che un “Tu” e un “Io” possono trasformarsi in un “Noi”. 
Un "Noi" che guarda al futuro, ma che parte da "Qui".

C’è un paesino che si chiama Qui
Non ce n’è altro piccolo così
Va dalle ciglia mie fino alle tue
I suoi paesani sono solo due
Le sue pianure sono un grande letto
Si trova là dovunque io ti metto
E’ un puntolino ma è il tuo primo posto
Tu l’hai fondato e io lo riconosco
Non ce ne sono piccoli così

E sconfinati come questo Qui 
                                      (Qui)

Mammalingua - Il Castoro
Mammalingua, B.Tognolini - P.Valentinis, Il Castoro - Tuttestorie, 2008

Una bella storia editoriale

Mammalingua ha visto la luce nel 2002 su iniziativa della Libreria Tuttestorie, in collaborazione con il Comune di Cagliari: donato, per quattro anni, a tutti i nuovi bambini nati in quella città, questo libro voleva sostenere e incentivare la lettura ad alta voce già dai primi giorni di vita.
Il successo di questo progetto ha fatto sì che si decidesse per una riedizione del volume a livello nazionale, grazie alla collaborazione tra Tuttestorie e la casa editrice Il Castoro.

                                                     

                                                              Buona Lettura!
                                                                           Elena

                                                                              

venerdì 10 maggio 2019

A taaavola!

Non mangiare la minestra non è mai stato così divertente!



A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018


Titolo: A taaavola!

Autore: M.Escoffier - M.Maudet

Editore: Babalibri

Anno: 2018

Categoria: Albo illustrato

Età: dai 2 anni




A taaavola! inizia con una scena familiare a chiunque abbia un bambino..

- A taaavola! – 
- Arriiivo! – 

A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018

.. e prosegue con un’altra scena molto familiare…

- Mangia la minestra, è buonissima...-
- Non mi piace la minestra! - 


A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018

- Assaggiala almeno. – 
- Non ho fame. – 

A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018


Per vincere le resistenze del piccolo protagonista, la mamma chiama, allora, in aiuto il "cattivo per eccellenza" delle storie per bambini...

- Lupo, a taaavola!-
- Mi avete chiamato?-
A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018


Il lupo di questo libro, però, non è un lupo come tutti gli altri..

Lupo, mangia questo bambino! -
- Non mi piacciono i bambini!


A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018


- Assaggialo almeno!-
- Non ho fame. –

A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018


Davanti a questo lupo dai gusti insoliti la mamma non demorde..

- Se non mangi, sarà l’orco a mangiare te!-

 Ed ecco che..

- Mhmm! Che buon profumino che c’è qui!- 


A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018

Ma se in questa storia anche l’orco non fosse un orco come tutti gli altri? 
E se il profumino che tanto gli piace non fosse quello del lupo, ma quello della minestra?!

Lascio a voi il piacere di scoprire come andrà a finire questo pasto molto affollato!



I testi di Michaël Escoffier, sotto forma di dialogo, sono semplici, ma incredibilmente efficaci, e si accompagnano perfettamente con i disegni di Matthieu Maudet, anche questi essenziali e coloratissimi (meravigliose le espressioni dei visi dei personaggi), capaci di catturare anche l’attenzione dei bambini più piccoli.


A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018
A taaavola!-Babalibri
A taaavola!M.Escoffier - M.Maudet, Babalibri, 2018

Michaël Escoffier e Matthieu Maudet hanno già collaborato insieme, sempre per la casa editrice Babalibri, dando vita ad altri piccoli capolavori come Buongiorno Dottore, Buongiorno Postino e Buongiorno Babbo Natale, di cui consiglio assolutamente la lettura!

Il libro in sé è un cubotto cartonato, molto robusto, perfetto per essere manipolato anche da piccoli lettori in erba, già a partire dai 2 anni.

A taaavola! è un gioiellino di divertimento ed ironia, che gioca con gli stereotipi sui cattivi delle favole, ribaltandone completamente la prospettiva, o meglio i gusti!

E’ una storia che strizza l’occhio anche  allo stereotipo della figura materna dolce e amorevole, che in questo caso diventa, invece, piacevolmente “politicamente scorretta”, capace di strappare un sorriso e un moto di solidarietà a tutti quei genitori che almeno una volta hanno dovuto scontrarsi con un figlio che non voleva mangiare la minestra, e che si sono avvalsi dell’aiuto di streghe, mostri, lupi..

A taaavola! dà la preziosa opportunità a bambini e genitori di ridere insieme di un momento di piccola grande tensione come a volte quello del pasto riesce a essere. 

E si sa che le risate rendono tutto più gustoso.. anche la minestra!


Buona lettura e buon appetito!
Elena

venerdì 3 maggio 2019

Cappuccetto Bianco

QUANDO LA PAGINA BIANCA DIVENTA IMMAGINE


Cappuccetto-Bianco-Bruno-Munari
Cappuccetto Bianco, Bruno Munari, Corraini, 2017


Titolo: Cappuccetto Bianco

Autore: Bruno Munari

Editore: Corraini

Anno: 2017 (prima edizione 1981)

Categoria: Albo illustrato

Età consigliata: dai 3 / 4 anni




Domanda:
Cosa accomuna tutti gli albi illustrati? Voi mi direte: “Le illustrazioni!!”

Ed è esattamente quello che pensavo anch’io, prima di conoscere Cappuccetto Bianco di Bruno Munari.
Cappuccetto Bianco è il primo (e credo unico) albo illustrato con le pagine completamente bianche.


Questo perché la storia inizia dopo una grande nevicata..

“Non si era mai vista tanta neve.
… la neve era caduta durante la notte e aveva coperto ogni cosa”.


Cappuccetto-Bianco-Bruno-Munari
Cappuccetto Bianco, Bruno Munari, Corraini, 2017


Non si vedono più la cuccia del cane, i cespugli del bosso, la panchina di pietra.

“In mezzo a tutta questa neve si vedono solo gli occhi di Cappuccetto Bianco. Il suo sguardo è molto preoccupato: « Come farò ad andare dalla nonna Candida a portarle il suo uovo, il latte, lo zucchero, che mamma mi ha dato avvolti in un fagotto fatto con un tovagliolo bianco?» E la neve continua a coprire ogni cosa.”


Cappuccetto-Bianco-Bruno-Munari
Cappuccetto Bianco, Bruno Munari, Corraini, 2017


Cappuccetto si avvia in direzione del bosco (che non si vede), e incontra il pittore Bianconi, che ha perso la sua scatola di colori. Lei gli suggerisce di andare da Biancaneve a farsene dare uno nuovo.
Proseguendo nel sentiero

“Dopo molto cammino nella neve Cappuccetto Bianco sente uno strano ululato, però non si vede niente, sarà il lupo bianco? dove sarà? come si fa?

Intanto il lupo continua a ululare: sta molto male perché ha fatto una indigestione di nonne e adesso deve mangiare solo riso in bianco. Povero lupo. Ma dov’è? Non si vede niente.

Neanche il lupo vede Cappuccetto Bianco, che continua la sua strada nella neve.”

Finalmente, sotto un mucchio di neve, Cappuccetto trova la casa della nonna, dove all’ingresso c’è un cartello, scritto col gesso bianco, che dice

“sono andata nell’Africa nera, tornerò in estate, ciao, non piangere.”

Leggendo il cartello

“Cappuccetto Bianco diventa rosso per la sorpresa, ma dentro di sé è un po’ verde per non aver incontrato la nonna. – Sembra la storia di un libro giallo! – esclama.
E si avvia a ritornare dalla mamma.”


Cappuccetto-Bianco-Bruno-Munari
Cappuccetto Bianco, Bruno Munari, Corraini, 2017


Ma noi questo non possiamo vederlo, perché è tutto coperto dalla neve.


Cappuccetto Bianco è una delle rivisitazioni della classica fiaba di Cappuccetto Rosso realizzate da Bruno Munari, di cui fanno parte anche Cappuccetto Verde, Cappuccetto Giallo e Cappuccetto Blu.
Cappuccetto Bianco, tra le quattro, è sicuramente la versione più divergente e coraggiosa: un perfetto esempio del genio creativo di Munari, capace non solo di cambiare le prospettive della narrazione, ma di metterle letteralmente sottosopra.


Per i bambini di oggi, iperstimolati a livello visivo da immagini virtuali o cartacee, può essere spiazzante trovarsi davanti a una pagina completamente bianca, che pretende comunque di raccontare una storia.
Questo spiazzamento, però, può rappresentare una ricchezza, dando al bambino l’opportunità di far volare l’immaginazione, per scovare tra quel bianco cosa si nasconde sotto la neve.

Si potrebbe dire che il bianco delle pagine assume il valore di un momento di silenzio: nel silenzio il bambino, come l’adulto, può ascoltare più facilmente la propria voce (o la propria immaginazione), trovando al contempo l’occasione di farla uscire.

Potrà accadere che il bambino, vedendo la mancanza assoluta di illustrazioni, dimostri disinteresse per la storia, ma non pensate che proporgli questo libro sia stata una scelta fallimentare: più o meno consapevolmente, il bambino, scoprendo un libro illustrato senza immagini, avrà l’occasione di fare una esperienza divergente. Lo spiazzamento e lo stupore sperimentati troveranno uno spazio dentro di lui,  come un semino da coltivare, che con il tempo potrà trasformarsi nella capacità di andare oltre alle cose come siamo abituati a pensarle, o meglio, a vederle, contribuendo ad aprire le porte alla creatività.


In una biblioteca piena di albi con immagini stupende, è bello poter lasciare un piccolo spazio a un libro fatto di pagine bianche.
Perché, se accompagnata dall’immaginazione, la pagina bianca può essere un’illustrazione bellissima!





SUGGERIMENTI PER LA LETTURA

Nel caso il piccolo lettore mostri disinteresse nei confronti del libro, l’adulto potrebbe coinvolgerlo in una lettura partecipata.

ESEMPIO:
Dopo aver letto:
- “Anche a guardare bene tutta questa neve, non si riesce più a vedere, a distinguere la cuccia del cane, i cespugli di bosso, la panchina di pietra, il contorno delle aiuole, il sentiero che conduce verso il bosco. Anche aprendo bene gli occhi non si riesce a vedere niente.” - 
l’adulto potrebbe chiedere al bambino:
- Hai visto quanta neve?! Ma tu riesci a vedere qualcosa? -
In base alla risposta, l’adulto potrà invitare il piccolo lettore ad entrare più nello specifico rispetto a quello che vede o meno con l’immaginazione:
- Sei sicuro che la casa sia lì? Ah sì, aspetta, sembra di vederla anche a me! Ma c’è per caso il cane davanti alla porta? Starà cercando la sua cuccia!-

Proseguendo così, di pagina in pagina, il bambino, e anche noi adulti, avremo la possibilità di far lavorare la fantasia, creando insieme il mondo che si nasconde sotto la neve.



Un’alternativa alla lettura partecipata potrebbe essere quella di invitare il bambino a disegnare lui stesso le illustrazioni del racconto, anche su fogli da disegno, che possono diventare la pagine di un nuovo Cappuccetto Bianco. Forse un Cappuccetto un pochino meno bianco, ma sicuramente molto più suo!



BREVE NOTA SULL’AUTORE

Bruno Munari (Milano,1907- ivi 1998) è stato scultore, designer e scrittore.
Ha dato un contributo fondamentale alla letteratura per l’infanzia grazie ai suoi libri per bambini, frutto di una sperimentazione visiva e tattile volta a sviluppare nuove modalità di comunicazione.
Esemplificativi sono, a questo proposito, Toc Toc.Chi è?Apri la porta, Nella notte buia, Storie di tre uccellini.
Si è dedicato, inoltre, a laboratori didattici per bambini, ponendo sempre al centro la creatività, perché l’arte non va raccontata a parole, ma sperimentata.

Le parole si dimenticano, l’esperienza no.


Buona Lettura!
Elena