Quando leggere è una questione di pancia.
Spesso i genitori si chiedono qual sia il momento migliore per iniziare a leggere al proprio bambino e la risposta è.. da quando è nella pancia!
La lettura
prenatale, infatti, rappresenta uno strumento preziosissimo per lo sviluppo
emotivo e cognitivo del feto, e pone le basi per una relazione affettiva profonda
e significativa con la mamma (e il papà!) già prima della nascita.
Ma il bambino nella pancia cosa sente?
Insieme al tatto, l'udito è il primo organo di senso sviluppato dal feto.
Nelle prime
settimane di gestazione, durante le quali l’apparato uditivo non è ancora
presente, il bambino percepisce i suoni sotto forma di
vibrazioni.
E’ a partire circa
dalla diciottesima settimana che il bambino inizia a sentire i primi suoni veri
e propri, come il battito del cuore, il respiro o il gorgoglio
dell’intestino della mamma.
Intorno alla ventiquattresima
settimana, invece, lo sviluppo dell’udito è completo, e il bambino è in grado
di percepire suoni provenienti sia dall’interno della pancia che dall’esterno.
In questo frangente, la voce della mamma si colloca in una doppia dimensione: è sia un suono
endogeno, proveniente dall’interno, che dalla laringe passa attraverso la
colonna vertebrale e arriva alla pancia, che si trasforma in una cassa di
risonanza, sia un suono esogeno, proveniente quindi dall’esterno.
Questa caratteristica
della voce materna è unica e la rende perfettamente riconoscibile dal bambino.
Ciò che il bambino coglie
della voce materna non sono però le singole parole, ma il timbro, la durata, l’altezza
e l’intensità della voce. Il bambino quindi percepisce la musicalità e il ritmo
della voce della mamma.
Ed è attraverso
questa musicalità che passa il contenuto comunicativo più importante, quello
emotivo. La voce della mamma va a creare infatti un contatto affettivo con il
bambino, che viene “emotivamente cullato” dai suoni materni.
Oltre all’aspetto
emozionale della voce, diversi studi hanno dimostrato come il bambino nella
pancia sia in grado di memorizzare e riconoscere i suoni percepiti. Questa
sorta di memoria uditiva prenatale accompagnerà il bambino anche dopo la
nascita, permettendogli di riconoscere i suoni di cui aveva avuto esperienza
nella vita intrauterina.
Perché leggere al bambino nella pancia?
Abbiamo visto come
la voce della mamma abbia delle caratteristiche che la rendono unica per il
bambino e come la sua musicalità sia un forte canale di comunicazione affettiva.
La lettura prenatale diventa quindi uno strumento prezioso per la creazione di
una relazione affettiva tra mamma e bambino.
La voce della mamma
arriva sotto forma di suono, di vibrazione, e di carezza, permettendo al bambino
di riconoscerla e di familiarizzare con lei, facendola sua e godendo dell’emozionalità
che contiene.
La lettura ad alta
voce contribuisce anche allo sviluppo cognitivo del bambino, in quanto permette
un contatto precoce con i suoni e la musicalità della lingua materna che,
venendo memorizzati, aiuteranno nell’apprendimento linguistico dopo la nascita.
Ritagliarsi un
momento per leggere al proprio bambino rappresenta anche per la mamma un tempo
emotivamente piacevole: la possibilità di rilassarsi attraverso la lettura l’aiuterà
a sintonizzarsi con il proprio bambino, in uno scambio comunicativo che
diventerà ascolto reciproco.
Inoltre, creare l'abitudine ad un momento di lettura condivisa già a partire dalla gravidanza faciliterà il mantenimento di questa routine anche dopo la nascita, gettando le basi per un prezioso percorso di educazione e sensibilizzazione alla lettura.
La voce del papà
E’ innegabile che
la gravidanza sia un momento di contatto unico e irripetibile tra una mamma e
il proprio bambino. Ai papà non è però preclusa la possibilità di prendere
parte a questa relazione, anzi!
Durante il periodo
dell’attesa il papà, insieme alla preziosa collaborazione della mamma, potrà
porre le basi per creare un rapporto privilegiato con il suo bambino, attraverso
le carezze e le coccole al pancione (e alla mamma), e attraverso l’uso della voce.
Leggendo ad alta
voce al bimbo, infatti, questi imparerà a riconoscere la voce del papà, e la
porterà con sé al momento della nascita.
Inoltre è stato
riconosciuto come i timbri di voce bassi, come appunto quelli maschili, siano
particolarmente apprezzati dai bambini durante la gravidanza.
La lettura si
trasforma in questo modo in un prezioso momento di scambio tra il papà, la
mamma e il loro bambino, diventando un tassello per la creazione di quella nuova
famiglia che la nascita di un figlio porta con sé.
Quando leggere e per quanto tempo?
Non esiste una
tempistica giusta relativamente a quando e per quanto tempo leggere al
proprio bambino: è fondamentale che la mamma lo possa fare solo quando ne sente
veramente il desiderio, senza obblighi o pressioni.
Essendo la lettura
un forte strumento di comunicazione emotiva, la mamma deve poter vivere questo
momento con piacere, per poter trasmettere poi questo piacere al bambino.
Cosa leggere?
Il fatto che il
bambino, dei suoni che lo circondano, colga non le parole, ma il timbro, il
ritmo, la tonalità della voce, rende perfetti per la lettura testi ritmici e
musicali, come le filastrocche e le poesie, anche se ovviamente la mamma è
libera di scegliere il testo che preferisce, sia esso un romanzo, un racconto, un libro di ricette..!
Di seguito sono
indicate alcune proposte che posso essere d’ispirazione per iniziare la bellissima avventura della lettura preparto.
- Canti dell’attesa, S. Giarratana (testi) – S.M.L. Possentini (illustrazioni), Il Leone Verde, 2015 (qui la recensione completa)
Una raccolta di 21
poesie dedicate alle donne che attendono la nascita del loro bambino.
Un viaggio di rime
e di versi, attraverso le emozioni, le paure, le domande, e la meraviglia che
accompagnano la gravidanza.
“Oggi i miei occhi
hanno più ciglia
Per afferrare la
meraviglia
Per risvegliarmi
dal mio letargo
Oggi i miei occhi
hanno più sguardo
Oggi i miei occhi
sono tornati
Gli occhi che
avevo, gli occhi che avrai
Come una lente d’ingrandimento
Sulla bellezza che
guarderai” (Canto della meraviglia)
- Mammmalingua, B. Tognolini (testi) – P. Valentinis (illustrazioni), Il Castoro – Edizioni Tuttestorie, 2008 (qui la recensione completa)
21 filastrocche per
le mamme, ma anche per i papà, da leggere al proprio bambino, che parlano a
quel meraviglioso, e a volte difficile, “Noi”, che nasce e cresce insieme ad un
figlio.
Una filastrocca per
ogni lettera dell’alfabeto, 21 parole per raccontare e cantare al proprio
bambino della vita e dell’amore di un genitore.
“C’è un paesino che
si chiama Qui
Non ce n’è altro
piccolo così
Va dalle ciglia mie
fino alle tue
I suoi paesani sono
solo due
Le sue pianure sono
un grande letto
Si trova là
dovunque io ti metto
E’ un puntino ma è
il tuo primo posto
Tu l’hai fondato e
io lo riconosco
Non ce ne sono
piccoli così
E sconfinati come
questo Qui” (Qui)
- Dieci
dita alle mani – Dieci dita ai piedini, M.
Fox (testi) – H. Oxenbury (illustrazioni), Il Castoro, 2009 (qui la recensione completa)
Una delicata
nursery rhyme dedicata alla tenerezza della prima infanzia, raffigurata attraverso
le ditina delle mani e dei piedini di bambini di diverse parti del mondo, che
ha vinto il Premio Nazionale Nati per
Leggere 2010 come “Miglior libro per i bambini tra 0 e 36 mesi”.
“C’era una volta un
bambino nato molto lontano.
E poi ce n’era un
altro, nato molto vicino.
Ed entrambi si sa,
come tutti i
bambini,
hanno dieci dita
alle mani
e dieci dita ai
piedini.”
- Ti amerò sempre, R. Munsch, Il leone verde Edizioni, 2015
Un libro dedicato
al cerchio della vita e alla continuità dell’amore, raccontati attraverso la
canzone che una mamma canta al figlio appena nato, canzone che diventerà un
dono d’amore da una generazione all'altra.
- Per te vorrei, A. K. Rosenthal – T. Lichtenheld, Nord Sud Edizioni, 2018
Un libro che diventa
poesia, e che dà voce ai desideri che ciascun genitore ha nel cuore per il
proprio bambino.
“Per te vorrei
cieli sereni…”
- La prima volta che sono nata, V. Cuvellier – C. Dutertre, Sinnos, 2015
Quante prime volte
ci sono nella vita? Un albo delizioso che attraversa le tante prime volte che
caratterizzano l’esistenza, per poi arrivare al momento in cui si diventa
genitori e ci si accorge che possono esistere anche delle seconde “prime volte”.
- Filastrocche con la pancia, S. Bonariva, La meridiana, 2006 e Filastrocche appena nate, S. Bonariva, La meridiana, 2009
Due raccolte di
filastrocche dedicate ai pensieri, ai desideri e alle emozioni che una mamma può
provare durante la gravidanza.
- Nove mesi. Filastrocche… dal pancione, A. Curti – E. Morando – G. Clima, La Coccinella, 2015
Una raccolta di filastrocche
per raccontare lo sviluppo del bambino durante la gravidanza, accompagnate
dalla sagomatura del libro che crea un effetto quasi tridimensionale.
Buona lettura...in due!
Elena
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