domenica 1 dicembre 2019

La lettura prenatale

Quando leggere è una questione di pancia.



Spesso i genitori si chiedono qual sia il momento migliore per iniziare a leggere al proprio bambino e la risposta è.. da quando è nella pancia!
La lettura prenatale, infatti, rappresenta uno strumento preziosissimo per lo sviluppo emotivo e cognitivo del feto, e pone le basi per una relazione affettiva profonda e significativa con la mamma (e il papà!) già prima della nascita.

Ma il bambino nella pancia cosa sente?

Insieme al tatto, l'udito è il primo organo di senso sviluppato dal feto.
Nelle prime settimane di gestazione, durante le quali l’apparato uditivo non è ancora presente, il bambino percepisce i suoni sotto forma di vibrazioni.

E’ a partire circa dalla diciottesima settimana che il bambino inizia a sentire i primi suoni veri e propri, come il battito del cuore, il respiro o il gorgoglio dell’intestino della mamma.

Intorno alla ventiquattresima settimana, invece, lo sviluppo dell’udito è completo, e il bambino è in grado di percepire suoni provenienti sia dall’interno della pancia che dall’esterno.

In questo frangente, la voce della mamma si colloca in una doppia dimensione: è sia un suono endogeno, proveniente dall’interno, che dalla laringe passa attraverso la colonna vertebrale e arriva alla pancia, che si trasforma in una cassa di risonanza, sia un suono esogeno, proveniente quindi dall’esterno.
Questa caratteristica della voce materna è unica e la rende perfettamente riconoscibile dal bambino.

Ciò che il bambino coglie della voce materna non sono però le singole parole, ma il timbro, la durata, l’altezza e l’intensità della voce. Il bambino quindi percepisce la musicalità e il ritmo della voce della mamma.

Ed è attraverso questa musicalità che passa il contenuto comunicativo più importante, quello emotivo. La voce della mamma va a creare infatti un contatto affettivo con il bambino, che viene “emotivamente cullato” dai suoni materni.

Oltre all’aspetto emozionale della voce, diversi studi hanno dimostrato come il bambino nella pancia sia in grado di memorizzare e riconoscere i suoni percepiti. Questa sorta di memoria uditiva prenatale accompagnerà il bambino anche dopo la nascita, permettendogli di riconoscere i suoni di cui aveva avuto esperienza nella vita intrauterina.

Perché leggere al bambino nella pancia?

Abbiamo visto come la voce della mamma abbia delle caratteristiche che la rendono unica per il bambino e come la sua musicalità sia un forte canale di comunicazione affettiva. 
La lettura prenatale diventa quindi uno strumento prezioso per la creazione di una relazione affettiva tra mamma e bambino.
La voce della mamma arriva sotto forma di suono, di vibrazione, e di carezza, permettendo al bambino di riconoscerla e di familiarizzare con lei, facendola sua e godendo dell’emozionalità che contiene.

La lettura ad alta voce contribuisce anche allo sviluppo cognitivo del bambino, in quanto permette un contatto precoce con i suoni e la musicalità della lingua materna che, venendo memorizzati, aiuteranno nell’apprendimento linguistico dopo la nascita.

Ritagliarsi un momento per leggere al proprio bambino rappresenta anche per la mamma un tempo emotivamente piacevole: la possibilità di rilassarsi attraverso la lettura l’aiuterà a sintonizzarsi con il proprio bambino, in uno scambio comunicativo che diventerà ascolto reciproco. 

Inoltre, creare l'abitudine ad un momento di lettura condivisa già a partire dalla gravidanza faciliterà il mantenimento di questa routine anche dopo la nascita, gettando le basi per un prezioso percorso di educazione e sensibilizzazione alla lettura.

La voce del papà

E’ innegabile che la gravidanza sia un momento di contatto unico e irripetibile tra una mamma e il proprio bambino. Ai papà non è però preclusa la possibilità di prendere parte a questa relazione, anzi!
Durante il periodo dell’attesa il papà, insieme alla preziosa collaborazione della mamma, potrà porre le basi per creare un rapporto privilegiato con il suo bambino, attraverso le carezze e le coccole al pancione (e alla mamma), e attraverso l’uso della voce.
Leggendo ad alta voce al bimbo, infatti, questi imparerà a riconoscere la voce del papà, e la porterà con sé al momento della nascita.
Inoltre è stato riconosciuto come i timbri di voce bassi, come appunto quelli maschili, siano particolarmente apprezzati dai bambini durante la gravidanza.

La lettura si trasforma in questo modo in un prezioso momento di scambio tra il papà, la mamma e il loro bambino, diventando un tassello per la creazione di quella nuova famiglia che la nascita di un figlio porta con sé.


Quando leggere e per quanto tempo?

Non esiste una tempistica giusta relativamente a quando e per quanto tempo leggere al proprio bambino: è fondamentale che la mamma lo possa fare solo quando ne sente veramente il desiderio, senza obblighi o pressioni.
Essendo la lettura un forte strumento di comunicazione emotiva, la mamma deve poter vivere questo momento con piacere, per poter trasmettere poi questo piacere al bambino.

Cosa leggere?

Il fatto che il bambino, dei suoni che lo circondano, colga non le parole, ma il timbro, il ritmo, la tonalità della voce, rende perfetti per la lettura testi ritmici e musicali, come le filastrocche e le poesie, anche se ovviamente la mamma è libera di scegliere il testo che preferisce, sia esso un romanzo, un racconto, un libro di ricette..!
Di seguito sono indicate alcune proposte che posso essere d’ispirazione per iniziare la bellissima avventura della lettura preparto.

  •      Canti dell’attesa, S. Giarratana (testi) – S.M.L. Possentini (illustrazioni), Il Leone Verde, 2015 (qui la recensione completa)


Una raccolta di 21 poesie dedicate alle donne che attendono la nascita del loro bambino.
Un viaggio di rime e di versi, attraverso le emozioni, le paure, le domande, e la meraviglia che accompagnano la gravidanza.

“Oggi i miei occhi hanno più ciglia
Per afferrare la meraviglia
Per risvegliarmi dal mio letargo
Oggi i miei occhi hanno più sguardo
Oggi i miei occhi sono tornati
Gli occhi che avevo, gli occhi che avrai
Come una lente d’ingrandimento
Sulla bellezza che guarderai” (Canto della meraviglia)


  •     Mammmalingua, B. Tognolini (testi) – P. Valentinis (illustrazioni), Il Castoro – Edizioni Tuttestorie, 2008 (qui la recensione completa)


21 filastrocche per le mamme, ma anche per i papà, da leggere al proprio bambino, che parlano a quel meraviglioso, e a volte difficile, “Noi”, che nasce e cresce insieme ad un figlio.
Una filastrocca per ogni lettera dell’alfabeto, 21 parole per raccontare e cantare al proprio bambino della vita e dell’amore di un genitore.

“C’è un paesino che si chiama Qui
Non ce n’è altro piccolo così
Va dalle ciglia mie fino alle tue
I suoi paesani sono solo due
Le sue pianure sono un grande letto
Si trova là dovunque io ti metto
E’ un puntino ma è il tuo primo posto
Tu l’hai fondato e io lo riconosco
Non ce ne sono piccoli così
E sconfinati come questo Qui” (Qui)


  •     Dieci dita alle mani – Dieci dita ai piedini, M. Fox (testi) – H. Oxenbury (illustrazioni), Il Castoro, 2009 (qui la recensione completa)


Una delicata nursery rhyme dedicata alla tenerezza della prima infanzia, raffigurata attraverso le ditina delle mani e dei piedini di bambini di diverse parti del mondo, che ha vinto il Premio Nazionale Nati per Leggere 2010 come “Miglior libro per i bambini tra 0 e 36 mesi”.

“C’era una volta un bambino nato molto lontano.
E poi ce n’era un altro, nato molto vicino.
Ed entrambi si sa,
come tutti i bambini,
hanno dieci dita alle mani

e dieci dita ai piedini.”



  • Ti amerò sempre, R. Munsch, Il leone verde Edizioni, 2015


Un libro dedicato al cerchio della vita e alla continuità dell’amore, raccontati attraverso la canzone che una mamma canta al figlio appena nato, canzone che diventerà un dono d’amore da una generazione all'altra.


  • Per te vorrei, A. K. Rosenthal – T. Lichtenheld, Nord Sud Edizioni, 2018


Un libro che diventa poesia, e che dà voce ai desideri che ciascun genitore ha nel cuore per il proprio bambino.

“Per te vorrei cieli sereni…”


  • La prima volta che sono nata, V. Cuvellier – C. Dutertre, Sinnos, 2015


Quante prime volte ci sono nella vita? Un albo delizioso che attraversa le tante prime volte che caratterizzano l’esistenza, per poi arrivare al momento in cui si diventa genitori e ci si accorge che possono esistere anche delle seconde “prime volte”.


  • Filastrocche con la pancia, S. Bonariva, La meridiana, 2006 e Filastrocche appena nate, S. Bonariva, La meridiana, 2009


Due raccolte di filastrocche dedicate ai pensieri, ai desideri e alle emozioni che una mamma può provare durante la gravidanza.


  • Nove mesi. Filastrocche… dal pancione, A. Curti – E. Morando – G. Clima, La Coccinella, 2015



Una raccolta di filastrocche per raccontare lo sviluppo del bambino durante la gravidanza, accompagnate dalla sagomatura del libro che crea un effetto quasi tridimensionale. 


Buona lettura...in due!
Elena





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