QUANDO LA PAGINA BIANCA DIVENTA IMMAGINE
Cappuccetto Bianco, Bruno Munari, Corraini, 2017 |
Titolo: Cappuccetto Bianco
Autore: Bruno Munari
Editore: Corraini
Anno: 2017 (prima edizione 1981)
Categoria: Albo illustrato
Età consigliata: dai 3 / 4 anni
Domanda:
Cosa accomuna tutti gli albi illustrati? Voi mi direte: “Le illustrazioni!!”
Cosa accomuna tutti gli albi illustrati? Voi mi direte: “Le illustrazioni!!”
Ed è esattamente
quello che pensavo anch’io, prima di conoscere Cappuccetto Bianco di Bruno Munari.
Cappuccetto Bianco è il primo (e credo unico) albo illustrato con le pagine completamente bianche.
Cappuccetto Bianco è il primo (e credo unico) albo illustrato con le pagine completamente bianche.
Questo perché la
storia inizia dopo una grande nevicata..
“Non si era mai
vista tanta neve.
… la neve era
caduta durante la notte e aveva coperto ogni cosa”.
Cappuccetto Bianco, Bruno Munari, Corraini, 2017 |
Non si vedono più
la cuccia del cane, i cespugli del bosso, la panchina di pietra.
“In mezzo a tutta
questa neve si vedono solo gli occhi di Cappuccetto Bianco. Il suo sguardo è
molto preoccupato: « Come farò ad andare dalla nonna Candida a portarle il suo
uovo, il latte, lo zucchero, che mamma mi ha dato avvolti in un fagotto fatto
con un tovagliolo bianco?» E la neve continua a coprire ogni cosa.”
Cappuccetto Bianco, Bruno Munari, Corraini, 2017 |
Cappuccetto si
avvia in direzione del bosco (che non si vede), e incontra il pittore Bianconi,
che ha perso la sua scatola di colori. Lei gli suggerisce di andare da
Biancaneve a farsene dare uno nuovo.
Proseguendo nel
sentiero
“Dopo molto cammino
nella neve Cappuccetto Bianco sente uno strano ululato, però non si vede niente,
sarà il lupo bianco? dove sarà? come si fa?
Intanto il lupo
continua a ululare: sta molto male perché ha fatto una indigestione di nonne e
adesso deve mangiare solo riso in bianco. Povero lupo. Ma dov’è? Non si vede
niente.
Neanche il lupo
vede Cappuccetto Bianco, che continua la sua strada nella neve.”
Finalmente, sotto un mucchio di
neve, Cappuccetto trova la casa della nonna, dove all’ingresso c’è un
cartello, scritto col gesso bianco, che dice
“sono andata nell’Africa
nera, tornerò in estate, ciao, non piangere.”
Leggendo il
cartello
“Cappuccetto Bianco
diventa rosso per la sorpresa, ma dentro di sé è un po’ verde per non aver
incontrato la nonna. – Sembra la storia di un libro giallo! – esclama.
Ma noi questo
non possiamo vederlo, perché è tutto coperto dalla neve.
Cappuccetto
Bianco è una delle rivisitazioni della classica fiaba di Cappuccetto
Rosso realizzate da Bruno Munari, di cui fanno parte anche Cappuccetto Verde, Cappuccetto Giallo e Cappuccetto Blu.
Cappuccetto Bianco,
tra le quattro, è sicuramente la versione più divergente e coraggiosa: un
perfetto esempio del genio creativo di Munari, capace non solo di cambiare le
prospettive della narrazione, ma di metterle letteralmente sottosopra.
Per i bambini di
oggi, iperstimolati a livello visivo da immagini virtuali o cartacee, può
essere spiazzante trovarsi davanti a una pagina completamente bianca, che
pretende comunque di raccontare una storia.
Questo
spiazzamento, però, può rappresentare una ricchezza, dando al bambino
l’opportunità di far volare l’immaginazione, per scovare tra quel bianco cosa
si nasconde sotto la neve.
Si potrebbe dire
che il bianco delle pagine assume il valore di un momento di silenzio: nel
silenzio il bambino, come l’adulto, può ascoltare più facilmente la propria
voce (o la propria immaginazione), trovando al contempo l’occasione di farla
uscire.
Potrà accadere che
il bambino, vedendo la mancanza assoluta di illustrazioni, dimostri disinteresse
per la storia, ma non pensate che proporgli questo libro sia stata una scelta
fallimentare: più o meno consapevolmente, il bambino, scoprendo un libro illustrato senza immagini, avrà l’occasione di fare una esperienza
divergente. Lo spiazzamento e lo stupore sperimentati troveranno uno spazio
dentro di lui, come un semino da
coltivare, che con il tempo potrà trasformarsi nella capacità di andare oltre
alle cose come siamo abituati a pensarle, o meglio, a vederle, contribuendo ad
aprire le porte alla creatività.
In una biblioteca
piena di albi con immagini stupende, è bello poter lasciare un piccolo spazio a
un libro fatto di pagine bianche.
Perché, se
accompagnata dall’immaginazione, la pagina bianca può essere un’illustrazione
bellissima!
SUGGERIMENTI PER LA LETTURA
Nel caso il piccolo
lettore mostri disinteresse nei confronti del libro, l’adulto potrebbe coinvolgerlo
in una lettura partecipata.
ESEMPIO:
Dopo aver letto:
- “Anche a guardare bene tutta questa neve, non
si riesce più a vedere, a distinguere la cuccia del cane, i cespugli di bosso,
la panchina di pietra, il contorno delle aiuole, il sentiero che conduce verso
il bosco. Anche aprendo bene gli occhi non si riesce a vedere niente.” -
l’adulto potrebbe chiedere al bambino:
l’adulto potrebbe chiedere al bambino:
- Hai visto quanta
neve?! Ma tu riesci a vedere qualcosa? -
In base alla
risposta, l’adulto potrà invitare il piccolo lettore ad entrare più nello
specifico rispetto a quello che vede o meno con l’immaginazione:
- Sei sicuro che la
casa sia lì? Ah sì, aspetta, sembra di vederla anche a me! Ma c’è per caso il
cane davanti alla porta? Starà cercando la sua cuccia!-
Proseguendo così,
di pagina in pagina, il bambino, e anche noi adulti, avremo la possibilità di
far lavorare la fantasia, creando insieme il mondo che si nasconde sotto la neve.
Un’alternativa alla
lettura partecipata potrebbe essere quella di invitare il bambino a disegnare
lui stesso le illustrazioni del racconto, anche su fogli da disegno, che
possono diventare la pagine di un nuovo Cappuccetto
Bianco. Forse un Cappuccetto un pochino meno bianco, ma sicuramente molto
più suo!
BREVE NOTA SULL’AUTORE
Bruno Munari (Milano,1907-
ivi 1998) è stato scultore, designer e scrittore.
Ha dato un
contributo fondamentale alla letteratura per l’infanzia grazie ai suoi libri
per bambini, frutto di una sperimentazione visiva e tattile volta a sviluppare nuove
modalità di comunicazione.
Esemplificativi
sono, a questo proposito, Toc Toc.Chi è?Apri la porta, Nella notte buia, Storie di tre uccellini.
Si è dedicato,
inoltre, a laboratori didattici per bambini, ponendo sempre al centro la
creatività, perché l’arte non va raccontata a parole, ma sperimentata.
Le parole si
dimenticano, l’esperienza no.
Buona Lettura!
Elena
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