Raccontare la Shoah.
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Il mestolo di Adele, S.R.Mignone - M.Pericoli, Emme Edizioni, 2008 |
Titolo: Il mestolo di Adele
Autore: Sebastiano Ruiz Mignone – Matteo Pericoli
Editore: Emme Edizioni
Anno di pubblicazione: 2008
Categoria: albo illustrato
Età consigliata: dai 6 anni
Come si può raccontare ad un bambino la Shoah? Come si può spiegare la disumanità che ha portato con sé, lo spartiacque storico che ha rappresentato, e la necessità che ciò che è accaduto non venga dimenticato?
Per raccontare un
evento così immenso e complesso, ci viene in aiuto qualcosa di piccolo e
semplice. Come un mestolo... ma non un mestolo qualunque.
Sono un mestolo.
Detta così, lo so,
può anche far sorridere,
ma in questa storia
non ci sono molti sorrisi.
Sono una cosa. Noi
cose abbiamo ricordi.
Raccontando di sé, il mestolo evoca i ricordi
della famiglia di cui faceva parte.
Sono un mestolo, e
nella mia vita passata
c’era una famiglia,
sì, mi ricordo.
Sedevano tutti
intorno ad un tavolo,
e nelle sere
d’inverno la cucina era un porto caldo,
dove ritornare.
E a questo porto
ritornava il marito di Adele, la proprietaria del mestolo, che faceva il
marinaio su un mercantile.
Ogni volta che
tornava, c’era festa nella cucina,
io e Adele ci
davamo da fare per preparare
[…] Quando papà
Samuel ritornava,
per i ragazzi era
festa grande, ma grande davvero.
C’erano i nonni,
gli zii e le zie
E poi i cugini e
gli amici, tanti amici.
Intorno alla tavola
di radunava la famiglia, e la pentola sul fuoco si trasformava in una grotta di
tesori e meraviglie, che i bambini cercavano di trafugare.
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Il mestolo di Adele, S.R.Mignone - M.Pericoli, Emme Edizioni, 2008 |
La sorella di Adele
si chiamava Sara
ed era anche la più
bella. Tutti nella casa la chiamavano “principessa”…
[…] se le altre
donne
continuavano a
scherzare e a prenderla in giro,
allora mi afferrava
e mi lanciava. A sua discolpa,
devo dire che non
ha mai colpito nessuno.
Sara aveva una
pessima mira, per sua fortuna.
Nel susseguirsi
della pagine incontriamo il nonno di Sara, che fumava il sigaro, e tre gemelli
scatenati, chiamati Harpo, Groucho e Chico, come i fratelli Marx, che correvano
in continuazione per tutta casa.
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Il mestolo di Adele, S.R.Mignone - M.Pericoli, Emme Edizioni, 2008 |
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Il mestolo di Adele, S.R.Mignone - M.Pericoli, Emme Edizioni, 2008 |
Ad un certo punto
però tutto questo scompare, perché arriva la guerra.
Voi bambini non
conoscete questa parola: voi la vedete
solo alla
televisione, la leggete nei libri, la sentite
pronunciare dai
grandi, ma non sapete davvero com’è.
E’ una parola
brutta, una parola che allontana,
La guerra si porta
via le persone, le cose e i ricordi.
“…una macchina per
cucire, tre credenze, un armadio,
un letto
matrimoniale, una borsetta di pelle da donna,
[…] diciotto
forchette, quindici coltelli, dieci cucchiaini,
[…] un tegame di
ferro, due insalatiere,
tre golfetti per
bambino, un mestolo…
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Il mestolo di Adele, S.R.Mignone - M.Pericoli, Emme Edizioni, 2008 |
Confisca a favore
delle Stato di beni mobili
appartenenti alla
signora Hoherberger Adele
vedova Blitz, di
razza ebraica.
Bergamo, 3 aprile
1944”.
Questo albo
illustrato ha il dono di evocare la tragicità delle guerra e della Shoah
semplicemente raccontando la quotidianità di una famiglia ebrea, una quotidianità
simile a quella di tante altre famiglie, di ieri come di oggi.
Ed è questa
quotidianità, questa normalità, che trasforma l’elenco degli oggetti confiscati
in una ferita, che il lettore condivide
con i personaggi di questa storia.
Ogni oggetto lascia
intravedere un ricordo e le persone che di questo ricordo erano parte.
Il libro si
conclude con un messaggio di speranza, che invita a non dimenticare il passato,
per far sì che il futuro possa essere diverso. Perché siamo noi a crearlo.
“Guerra” è una
parola che cancella.
Ma non è che una
parola, senza gli uomini non esiste,
e gli uomini se
vogliono possono
a loro volta
cancellarla.
Io sono un mestolo,
solo un mestolo.
Ma sono il mestolo
di Adele.
Il testo, di
Sebastiano Ruiz Mignone, è poetico e al contempo piacevolmente scorrevole, ed è
accompagnato dalle illustrazioni dai toni seppia e pastello di Matteo Pericoli.
La Shoah è un
argomento complesso e difficile, e Il mestolo di Adele ha la capacità di
introdurlo con delicatezza.
Per i bambini che
non hanno ancora studiato questo periodo storico a scuola, il racconto resterà
probabilmente in una dimensione “di favola”, ma rappresenterà comunque un primo
semino di consapevolezza che si svilupperà col tempo.
E’ un albo versatile,
che può essere letto dai 6 anni circa, ma che può essere compreso nella sua
complessità da lettori un po’ più grandi, a partire dai 9 anni, a cui regala
spunti di riflessione molto interessanti sul passato, sul presente e sul
futuro.
Buona lettura,
Elena
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